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Marmoléda

MARMOLÉDA - Notiziario dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Dicembre 2014 - Anno 16 -n.4 (62)

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La posta dei lettori

 

 

Riceviamo alcune e-mail che, con piacere, pubblichiamo.

 

* * *

 

Da Enzo Fantini, già corista degli anni '50, di origine genovese e residente in Germania:

 

Carissimi,

a proposito del notiziario di ottobre, che -come sempre- è interessante (complimenti!), un breve commento

Dorato Scarpa era parente dei fratelli Scarpa ,Franco e Enzo? Non lo conobbi, negli anni ‘50, dal '53 al '56, quando stavo a Venezia.

Non sapevo della faccenda dei "canti spontanei". Mi fa piacere,

Al proposito, ricordo, che anche a Genova e nel genovese si svolgono tuttora incontri del genere che tramandano il modo tradizionale dei canti genovesi, che conoscerete senz’ altro, antico di secoli e con molte somiglianze con il modo sardo.

Per l’articolo sul “presentatore” condivido e passate pure il mio assenso  all’ autore: bravo!

Non si capisce e non lo si capirà mai che quanto viene detto è necessario quanto “l’esemplificazione musicale“ che ne segue. Il pubblico  - come dice Enrico -  deve in un certo senso esserne informato, entrare nell’ atmosfera: anche se è conoscitore o componente attiva proprio del “settore”.

Anche qui (in Germania, n.d.r.) lo predico  e finalmente dopo anni hanno deciso di istituirlo – parlo del coro di Bachem – anche se questi testoni velenosi fanno poi come dice Enrico alla fine della sua pagina sulla presentatrice. Come diceva  un certo Claudio Palmieri ex-cauriolino di Merano: è roba da pettinare coi sassi. Commento letteralmente lapidario.

Qui noi invecchiamo con una procedura metodica ed inevitabile, ma con la presunzione di rimanerne immuni,

Quelli di Spinea, quando si fonderanno con voi?

Secondo me non dovreste farvi scappare il tema dei canti lagunari. E a questo proposito chi è il solista adesso continuatore di quel meraviglioso Barcherotte ?

 

Saluti a tutti

 

Enzo (Enzo Fantini)

 

Caro Enzo,

andiamo con ordine!

Come prima cosa, grazie per i complimenti, sempre graditi e che confortano tutti coloro che collaborano alla stesura di "Marmoléda.

Per quanto riguarda Dorato Scarpa, non era fratello di Franco ed Enzo, e, inoltre era stato corista nel '52, per poco tempo.

A proposito dei canti genovesi, ti riferisci ai "trallallero"? Se è così, perché non ce ne parli un po' con un tuo pezzo sull'argomento?

Per quanto riguarda l'invecchiamento, anche qui procede come da te, ma, fra noi, ci chiamiamo ancora ...."ragazzi" anche se siamo "ragazzi di una volta!"

Si vede che hai letto con attenzione il calendario dei nostri eventi; canteremo in una rassegna con il Coro"La gerla" di Spinea che è un paese della cinta attorno a Venezia. Questo coro ha una sua storia di diversi anni, molti di loro sono amici da lunga data e, quindi, è giusto che continuino la loro esperienza. Precisiamo che il Coro Marmolada non va alla ricerca di voci togliendole ad altri cori, ma desidera nuove voci, sperando nei giovani perché continuino la nostra tradizione. Se poi qualcuno appartenente ad altro gruppo vuole passare nel "Marmolada" vuol dire che ha voglia di sacrificarsi sorbendosi viaggi in macchina perché non tutti i paesi che circondano Venezia hanno buoni collegamenti pubblici.

Il solista di "E mi me ne so 'ndao", successore di "Barcherote" è il "Gufo", all'anagrafe Renato De Giovanni.

Concludiamo con i canti lagunari: difficili a trovarli ed a trovarne di belli; il canto popolare veneziano è composto in genere da villotte che, quasi tutte, si basano su melodie molto simili fra di loro. Sono, nella maggioranza, espressioni canore al femminile.

Grazie per le tue esternazioni e ... ricordati dei "trallallero".

Saluti

Sergio Piovesan

 

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Luigi Cerocchi, nostro socio sostenitore nonché ammiratore che spesso ci viene a trovare alle prove per cantare con noi, ci scrive:

 

Come sempre ho letto con molto interesse e curiosità i testi del notiziario che ho trovato molto interessanti e stimolanti.

Ho letto con piacere che nel testo di Sergio Piovesan "Speriamo non si parli solo di eroismo ed onore" in riferimento alla prima guerra mondiale, viene ribadito, quanto io stesso ebbi occasione di far rilevare nel precedente numero del notiziario, circa l'inopportunità di parlare solo di onor di patria e di grande guerra, ma piuttosto di un massacro voluto dalla sete di potere e di dominio dei Potenti, a spese del popolo e dei soldati inviati al fronte ignari del destino cui andavano incontro. E ancora mi sono più convinto di questo, dopo aver letto nello stesso testo, i fatti riferiti alle fucilazioni conseguenti alle insubordinazioni.

Molto interessanti anche i testi sullo scambio delle melodie di antichi canti popolari ripresi in canti alpini, come appunto "Mamma mia vienimi incontro" e quello su "Monte Canino", sapientemente accostato al testo di Fabrizio De Andrè e le "corbellerie" su errate attribuzioni di famosi canti veneziani.

Se come socio sostenitore, ormai da quasi due anni ed in ogni caso come ammiratore del coro, mi venisse data la possibilità di fornire un mio modesto contributo su un numero del notiziario, sarebbe per me cosa molto gradita e di grande soddisfazione, ma se ciò non sarà possibile va bene lo stesso e rimarrò comunque sempre un appassionato lettore.

Saluti

Luigi Cerocchi

 

Caro Luigi,

Grazie del tuo contributo che è già arrivato e che, essendo attinente all'incontro del 4 ottobre u.s. a Villa Groggia, pubblichiamo volentieri assieme ad altri che hanno preso spunto dal medesimo evento.

Saluti

Sergio Piovesan