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Marmoléda

MARMOLÉDA - Notiziario dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Marzo 2016 - Anno 18 -n.1 (67)

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Editoriale

 

Nell'ultimo mese  dello scorso anno il "Marmolada", oltre ai consueti concerti di Natale, ha avuto l'occasione di esibirsi in un luogo "importante" per la musica, la Sala Concerti del Conservatorio di Musica di Venezia "B. Marcello". L'occasione fu il  ricordo di Lucio Finco, a cinque anni dalla sua scomparsa, occasione molto voluta dai figli del nostro "maestro storico" ed in particolare da Monica che lì è docente.

"Importante" per noi quel luogo perché lì cori del nostro tipo ("popolare", "di montagna", "alpino") difficilmente trovano ospitalità; infatti -per quanto a nostra conoscenza- nella storia del Conservatorio un altro coro solamente ha calcato quel palco, il Coro della SAT di Trento, nel lontano 1949.

"Importante" perché lì sono passati musicisti e complessi di alto profilo e sempre del genere della cosiddetta musica "dotta".

Quindi, come già scritto in altri articoli nei numeri precedenti, i luoghi sono sempre importanti, ma alcuni sono più importanti di altri per i più diversi motivi; ed in questi luoghi, nella nostra magnifica Città, il "Marmolada" ci è passato, e questo, per noi, non è mai stato un punto di arrivo, ma, al contrario, uno stimolo per proseguire cercando di fare sempre meglio.

Di questo evento troverete due ricordi negli scritti di Giovanni Lucio e di Sandro Bergantin, il primo un'interpretazione personale di un "corista di terraferma" che canta a Venezia, mentre il secondo è un ricordo di Lucio Finco da parte di chi, a cavallo fra gli anni '60 e '70, lo seguiva e lo accompagnava nelle sue ricerche e scoperte musicali.

Ogni tanto, nelle nostre ricerche o scorribande nel mondo della musica cosiddetta "popolare", troviamo qualche sorpresa che vogliamo sottoporre anche all'attenzione dei nostri lettori che, come richiesto alla fine dell'articolo([1]), sono invitati a ricercare e confermare o meno le ipotesi presentate.

Ed ancora,   ricordi personali affiorati durante un'uscita "corale", ricordi di amici e di personaggi legati alla montagna, alla guerra, all'ambiente ([2]).       

"E non mai più la guerra" è il titolo di un libro del quale abbiamo assistito alla presentazione a Venezia, un libro il cui sottotitolo è "Canti e racconti del '15-18" e, proprio per il centenario al quale si ispirano molti complessi corali nella loro attuale attività, ci siamo permessi di  recensirlo.

Nel nostro mondo (corale), ma non solo, non sempre vengono riconosciuti i diritti (non solo quelli pecuniari) di altre persone, di altri autori, di poeti e quant'altro, e c'è sempre qualcuno che evidenzia nella propria opera (leggi armonizzazioni) il solo suo nominativo, tralasciando tutte le altre notizie del brano; e questo evidenziamo ed anche denunciamo in "Diamo a Cesare quel che è di Cesare" di Sergio Piovesan.

Concludiamo parlando, anzi scrivendo di musica con un pezzo, tra il serio ed il faceto, di Alessandro Zanon dal titolo " Da Fra Martino a Mahler, passando per Ellery Queen", un assieme di notizie curiose sul magico mondo della musica.

Buona lettura e, alla fine, prendete nota degli impegni del "Marmolada" segnati nell'ultima pagina.

    


[1]  "Cosa si scopre cercando notizie di un canto" di Sergio Piovesan

 

[2]  "Toni Chèle" di Paolo Pietrobon