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Marmoléda

MARMOLÉDA - Notiziario dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Marzo 2016 - Anno 18 -n.1 (67)

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Cantare a Venezia

Impressioni ed emozioni di un corista durante il concerto presso il Conservatorio di Venezia

di Giovanni Lucio

Il 12 dicembre 2015 il coro è tornato a cantare a Venezia per un impegno davvero importante, doppiamente importante, vuoi perché si è trattato di un concerto in memoria di Lucio Finco, lo storico maestro del "Marmolada", con un programma tutto incentrato sulle cante che lui ha nel tempo elaborate e adattate con particolare sensibilità alla vocalità del suo coro con interventi sia sui testi che sulle armonizzazioni, vuoi perché la sede del concerto  è stata un luogo dove la musica è decisamente “di casa”: il Conservatorio Musicale Benedetto Marcello.   Non avevo mai visitato quel palazzo veneziano, ma non mi era del tutto sconosciuto perché ce ne aveva parlato qualche giorno prima l'insegnante del corso di Storia dell'arte presso l'Università Popolare di Dolo a proposito dei Pisani, ramo dei Santo Stefano, famiglia di nobili veneziani straordinariamente ricchi che nel corso del 1700, mentre Venezia “navigava” verso l'apice della sua decadenza, s'era fatta costruire una stupenda villa con parco e labirinto a Stra lungo la Riviera del Brenta e un palazzo a Venezia che doveva avere, e alla fine l'ha anche avuto, sia pure esiguo, un affaccio sul Canal Grande.

Di norma, prima di ogni concerto il coro si porta presso la sala, dove poi si canterà, per scegliere come meglio posizionarci e per verificarne l'acustica. Così quel pomeriggio siamo entrati per tempo a Palazzo Pisani e, . . . cantare a Venezia. . ., mi sono subito distratto affacciandomi al cortile interno ad immaginarmi schiere di maestranze veneziane,  prima sotto la guida dell'architetto Girolamo Frigimelica e poi  dell'architetto Bernardino Maccaruzzi, impegnate a costruire in laguna una concreta  testimonianza della potenza economica dei Pisani.

Richiamato alla disciplina del gruppo da Claudio, il maestro del coro, mi sono incamminato con i colleghi per corridoi e sale e stanze dove son subito tornato il corista di terraferma che si distrae facilmente. E devo esser poi il solo che subisce il fascino di ogni spazio veneziano, probabilmente perché gli altri coristi sono o residenti o nati e vissuti a lungo a Venezia, quindi abituati al bello.  Ed ero forse l'unico il cui sguardo  durante il concerto  se ne andava su dipinti, affreschi, tele e colonne e architetture. Se ne è ben accorto il maestro Claudio che, quando i miei occhi ad un certo punto hanno incontrato i suoi, portandosi la mano al petto mi ha vistosamente e categoricamente invitato a guardare lui, a prestare attenzione alla sua direzione. Già, come accadde il 9 dicembre 1999 quando il "Marmolada", nella ricorrenza del suo cinquantesimo di fondazione, tenne un concerto nella  basilica di San Marco.  Cantavo ma non  stavo bene attento alla direzione. Ero stupefatto e distratto dalla bellezza dei mosaici, dalla veduta della Basilica dall'ambone. E Lucio lo notò, e mi venne vicino, mentre Piovesan presentava, dicendomi: “tu devi guardare me e non i mosaici, non puoi cantare guardando il soffitto della basilica”. Mi scusai, come torno a scusarmi ora con Claudio. Ma per me cantare a Venezia in chiese, teatri, Scuole è sempre una incontrollabile emozione.

Il concerto. E' stato registrato ed il tecnico della registrazione si è complimentato asserendo che, per suo conto, si è trattato di una delle migliori esecuzioni del Marmolada. In sala erano seduti in prima fila, fra gli altri,  il maestro Peguri insegnante di “Musica corale e direzione di coro” presso il Conservatorio F. Venezze di Rovigo, il direttore del  Conservatorio veneziano, Franco Rossi,  e i figli di Lucio, Federico e Monica Finco,  insegnante di flauto presso il Conservatorio medesimo. Il maestro Peguri ogni tanto chiudeva gli occhi e si teneva il capo con la mano destra. Credo per ascoltarci con professionale attenzione. A fine concerto si è personalmente congratulato con Claudio e per la direzione e per la conseguente resa del coro. Il direttore del Conservatorio ha espresso un (diplomatico?) “bravi”. Monica. Troppo coinvolta emotivamente per riferire un giudizio. Ci ha ringraziati e, ricordando papà, si è particolarmente commossa e con lei anche noi del coro. Il pubblico, il nostro affezionato pubblico, nella circostanza particolarmente numeroso (non c'era un posto libero) ci ha accolti e applauditi con più calore del solito.  Forse abbiamo davvero cantato bene, certamente con passione, nel ricordo del Maestro del Marmolada.                          

Ecco, non mi ero proposto di esternare su questo numero del “Marmoléda” personali valutazioni circa il concerto del 12 Dicembre 2015,  non sarei stato obiettivo, sono parte in causa. Ma nel ricordo di quel pomeriggio, ho voluto cogliere  l'occasione per dire di me, “corista”, asserendo che comunque canto sempre con impegno e il 12 dicembre scorso anche con tanta emozione. Perché si ricordava, per l'appunto, il maestro Lucio Finco, perché la sede del concerto era impegnativa importante e prestigiosa e perché per me  . . . cantare a Venezia . . .