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Marmoléda

MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Marzo 2017 - Anno 19 - N. 1 (71)

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“  Jo i soj, Jo i saj   ( Io sono, Io so ) ”

 

GIOVANNA MARINI RICORDA ( E CANTA ) Pier Paolo Pasolini

Intelligenza di un evento   -   Impegno per una memoria dovuta

UN CD DA NON PERDERE

 

di Paolo Pietrobon

 

La parola a Giovanna: “ Fare un disco dello spettacolo ‘ Sono Pasolini ’ (Jo i soj) non è stato facile… ma la scelta dei testi garantisce un oratorio moderno in memoria dell’opera di questo poeta che ne faccia conoscere il grande valore artistico… valore e mistero di parole varie nella loro provenienza, occitana, latina e slava, balcanica, e di magnifica sonorità… parole della lingua materna, di cui egli stesso diceva ‘ senti che suono liquido hanno queste parole…’… avevo già messo in musica qualcosa della sua ‘Suite Friulana’, ma ero presa più dalle note che dal suono del testo: ora sono convinta che la sillaba sia una portatrice straordinaria di informazioni per lo sviluppo del discorso musicale e della partitura per coro… e coro a voci naturali, non ben temperato, che si potesse permettere le mille differenze di suono dettate dalle sillabe… questo ha voluto dire un lavoro molto lungo per il coro, un lento assorbire suoni che un coro classico non ha bisogno di fare perché affronta un pezzo di musica scritta… “ ( a proposito – aggiungo io – della speciale ‘ artistica artigianalità ’ della coralità di riferimento popolare ove il suo lavoro sia frutto di passione, certamente, ma non meno di impegno e fatica, disciplina pure, nella ricerca e nella sperimentazione del ‘suono’ cui fa riferimento la Marini…).

Per chi non la conoscesse: Giovanna Marini, classe 1937, musicista, cantante, ricercatrice, etnomusicologa, didatta, compositrice, oggi figura tra le più importanti nella ricerca e nella riproposizione della musica di tradizione orale in Italia. Agli inizi degli anni ’60 frequenta i più grandi intellettuali della cultura italiana, fra i quali Pier Paolo Pasolini, e scopre le musiche popolari e il canto sociale. Si vede riconosciuti numerosi titoli didattici e culturali, tra i quali la cattedra di Etnomusicologia applicata, nel 1974, presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio, a Roma. Nel 2002 registra con Francesco De Gregori l’album “ Il fischio del vapore ”, che ottiene un successo senza precedenti e la fa conoscere al grande pubblico.

La foto di Pier Paolo: Apre il libretto di presentazione del DVD una foto del poeta nella sua Casarsa, credo al suo ritorno nella terra natìa della mamma come sfollato, nel terribile 1943: un largo cortile chiuso da palazzoni, lui in primo piano. Giacca sulla spalla trattenuta con disinvoltura dal medio della mano sinistra, camicia bianca e stiratissima, confortevole, una buona cravatta e calzoni generosi su un fisico asciutto. Eleganza sobria insomma, consapevole. Il viso è quello che conosciamo, magro e forte, lineamenti decisi, sguardo intenso e diretto, non aggressivo, non formale, non enfatico. I capelli folti e neri. C’è ancora, e tutta, l’anima giovane e perenne di un ragazzo che ‘si piace’ e sente di ‘piacere’, un’ estasi narcisistica esibita senza ambiguità né moralistica ipocrisia: quando ricorda e scrive: “ …. Mi soj dit ‘ Narcis!’ / e un spirt cu’l me vis / el scuriva la erba / cu’l clar dai so ris” ( Mi sono detto: ‘Narciso!’ / e uno spirito col mio viso / oscurava l’erba / al chiarore dei suoi ricci ), oppure: “ Cutuàrdis ains! / cuarp cilat di belessa! / I tociavi la me cuessa / sot li plejs lìmpiis de la barghessa “ ( Quattordici anni! / Corpo caldo di bellezza! Toccavo la mia coscia / sotto le pieghe limpide dei calzoni… ).

In Casarsa l’ispirazione degli esordi, nella culla sorgiva delle suggestioni del ritorno, prima dello strappo verso la capitale, 1949/50, la poetica dialettale, lo spetaculut con i coetanei del paese contadino, il cenacolo amicale degli amici letterati di Versuta, e l’Academiuta di lenga furlana…

 

Il percorso: Il DVD continua con grande interesse a tracciare e raccontare i percorsi dell’esperienza culturale di Pasolini, alternando il canto delle sue poesie e gli interventi recitativi di Giovanna Marini, lasciando ritrovare fascino, mistero e dramma del grande intellettuale italiano: l’impegno diretto in campo politico, sul fronte autonomista prima, comunista poi, ma con visibile indipendenza di giudizio su grandi questioni; l’approdo a Roma, con nuove esaltanti attività di vita, arte, riflessione, pensiero polemico; l’incontro e l’esplorazione del volto popolare e decentrato del paese, con l’antichità dei suoi corpi, dei suoi riti, delle lingue non omologate: un mondo però sempre più inglobato nel tritacarne del pensiero unico consumista e della borghesia del  danaro, degli affari di palazzo. Una catastrofe da ‘mutazione antropologica’ forse irreversibile, scrisse il Pasolini degli anni finali, analista desolato ma mai arreso di una modernità che aveva eliminato non solo la poesia, ma anche la sua richiesta e il suo bisogno.

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Il CD: Il Coro Marmolada ne è venuto a conoscenza per una favorevole coincidenza. Fatto avere a Giovanna Marini, dal nostro Sergio Piovesan, il libro di villotte veneziane “ Sia benedéte le ricamadóre ” tramite un nipote dello stesso Piovesan, abitante come Giovanna Marini, a Monte Porzio Catone (RM), la musicista, l’anno successivo, ha ritenuto di ricambiare la cortesia inviandoci il suo CD.

Esso, tecnicamente, è stato Registrato dal vivo a fine Ottobre 2015, a Roma ed
edito da "block Nota", di Udine  ( 
www.nota.it ).

Dovrebbe trovarsi  nei negozi di dischi o, comunque, essere acquistato tramite ordinazione, al COSTO DI 15 EURO.