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Marmoléda

MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Ottobre 2017 - Anno 19 - N. 3 (73)

 

 

 

Storia di un festival, di un campanile e di un paiolo di polenta

(con molte defezioni ed una malefica presenza costante)

di Alessandro Zanon

 

Domenica 24 settembre. Partenza per l'edizione 2017 del Festival del Canto Spontaneo a Givigliana, una frazione di Rigolato in Alta Carnia.

Il Coro Marmolada si era preparato per questo importante evento.                         Nelle due settimane precedenti la nostra avventura in Carnia le nostre caselle e-mail erano piene di ogni tipo di messaggio possibile, legato all'evento, dalla divisione dei coristi nelle macchine, all'itinerario, all'abbigliamento,  al meteo (sole, con qualche annuvolamento nel primo pomeriggio).

Partiamo e scopriamo subito due cose: non c'era sole (con qualche annuvolamento) ma c'era la pioggia che ci ha seguito tutto il giorno, spesso insieme alle sue sorelle nuvole e ai suoi fratelli nuvoloni e non c'erano nemmeno alcuni coristi che avevano assicurato la loro presenza.

Il panico è serpeggiato “Almeno il maestro c'é? Perché altrimenti sì,  faremo il festival del canto spontaneo!”

Arriviamo in una Givigliana grigia e bagnata sotto il meraviglioso campanile con i murales.

L'organizzatore, Giovanni Floreani, presidente dell'Associazione "Furclap" di Udine, saluta ed inizia la manifestazione con la processione sino alla chiesetta con la Croce di Lorena ( usata  per le rogazione nei campi) per la Santa Messa “in furlàn”.

Un attimo prima della partenza della processione arriva la notizia: la Messa non si svolgerà perchè don Loris, il parroco, non si è sentito bene a Rigolato ed è stato accompagnato al Pronto Soccorso.

Nessun problema! Si parte per la processione ascoltando le litanie dei Santi cantate nello stile patriarchino d'Aquileia, (tutto il Martirologio Romano!!!!) e poi in chiesa ascoltando le varie parti della Messa cantata (Kirie, Sanctus, Benedictus, Pater etc.) (ci sarebbe stata bene anche una preghiera per fermare la pioggia e l'incombente “Legge di Murphy”!([1]))

 

Arriva l'invito a scendere a Rigolato: è il momento del Coro Marmolada.

Sotto una struttura con tendoni, dove avremmo poi consumato il pasto, alla presenza delle mogli dei coristi, di due membri dell'organizzazione, degli alpini cuochi, dei "Tenore" sardi e di pochi altri abbiamo  (forse con poco entusiasmo, ma professionali e, sicuramente, con tanta umidità!) proposto le nostre cante con due omaggi alla terra che ci ospitava: “Se jo ves di maridami” e la struggente “Stelutis Alpinis” nel centenario della sua composizione.

E poi.... la polenta gialla furlana con il formaggio della Carnia e la pasta al ragù.

E quindi, forse la parte più bella della giornata, il vero e proprio … canto spontaneo!

Spontaneamente i tre gruppi (i cantori del patriarchino, cioé "Lu Cantours de Glîsio di Sany Jacom", il "Marmolada" ed i "Tenore di Oniferi") si sono esibiti in canti del proprio repertorio in maniera giocosa ed allietati dal buon vinello.

Dopo un veloce caffé è stato il turno dei "Tenore" a raccontarci in musica le loro storie che sono molto difficili da comprendere, non solo per le parole, ma per il contesto culturale in cui nascono e, quindi, diverse da quelle veneto-friulane.

 

Ci siamo quindi salutati, e montati nelle rispettive macchine, siamo tornati verso casa con il desiderio di ritornare a Givigliana, magari in un giorno di sole, magari con più persone, magari, magari ...

 

Nonostante tutto però la giornata è stata un' ulteriore occasione per incontrarci, per stare insieme, per incontrare altra gente, per vivere nuove esperienze.

 

Venezia ci aspetta per una serie di concerti in città e in terraferma e per un anno pieno di iniziative e impegni che aspettano solamente l'apporto di ognuno di noi.

 

Augurandoci solamente che la nuvoletta di Fantozzi, le sue sorelle e i suoi fratelli

non continuino a perseguitarci per tutta la stagione fredda...!

 


 

[1] Per Legge di Murphy si intende un insieme di detti popolari provenienti dalla cultura occidentale che, riassumibili in una precisa e originaria formula ("se qualcosa può andar male, lo farà"), hanno poi dato vita a moltissimi assiomi.