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MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Marzo 2018 - Anno 20 - N. 1 (75)

 

 

El nostro Bepi comendator!!

di Paolo Pietrobon

Solo poche parole per un ringraziamento. E’ per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in questi giorni ha nominato Commendatore al merito della Repubblica Bepi De Marzi, musicista vicentino, nato ad Arzignano,  autore del canto “Signore delle cime”, conosciuto e amato in tutto il mondo, anche se non quanto questa musica meriterebbe.

Tra l’altro, la nomina è arrivata proprio nel sessantesimo anniversario della creazione del celebre canto, che De Marzi compose appunto nel 1958, appena 23enne, in ricordo dell’amico Bepi Bertagnoli, tragicamente scomparso alcuni anni prima in un’escursione di montagna, nell’Alta Valle del Chiampo. Il ringraziamento a Mattarella è dovuto da parte di chi scrive, dato che, come autore di “Signore delle Cime”, il musicista arzignanese è tra i pochi artisti ancora viventi che hanno creato qualcosa che riesce a toccarlo nel profondo, ad emozionarlo, a commuoverlo…”.

 

Queste le parole con cui Francesco Oriolo, dalle pagine digitali di ‘Vicenzareport ’, quindi dalla terra veneta più vicina a Bepi, dà comunicazione di un evento sicuramente meritato – più meritato che atteso, ne sono certo per quanto conosco il Maestro di tanti di noi – da un musicista e scrittore e poeta fondamentale per la cultura popolare, e non, del Veneto, da avvicinare senza incertezza ad un Rigoni Stern, ad un Zanzotto, ad un Luigi Meneghello. Parole di ammirazione per un poeta e un uomo non sempre accondiscendente per le relazioni formali, burocratiche, anche politichesi, perché no, e per i titoli, così ‘familistici’ o connotati di paternalismo nella ‘vecchia repubblica’.

Appena saputa la cosa, io stesso ho voluto attestargli la mia stima e la convinzione assoluta che non di quei titoli si trattava, anzi, di un riconoscimento, tardivo e perciò dignitosissimo,  a lui principalmente ma, per ciò che Bepi rappresenta da decenni per la cultura e la musica popolari del nostro Veneto e dell’intero paese Italia, con risonanze significative in Europa e più in là ancora, ovunque si trovino gli eredi dei nostri emigranti, a tutta la coralità italiana, alla passione e alla tenacia con cui decine di migliaia di coristi e direttori e sostenitori rinnovano interesse e consapevolezza per la tradizione e la storia delle nostre popolazioni, anche al di fuori dalle élites artistiche nazionali. Ma, conoscendolo appunto, nel fare ciò aggiungevo la preoccupazione per un suo eventuale ‘imbarazzo’ a doversi confrontare con una combinazione istituzionale di tale livello, aggiungendo amichevolmente l’annotazione sul carattere dignitosissimo della mano che gli aveva riconosciuto ed assegnato il solenne riconoscimento…

Non mi ha stupito però il suo apprezzamento per la cosa, a proposito della quale De Marzi ha affidato alla pubblica opinione parole, come nel suo stile, nel tono minore, sussurrate e venate di accorato stupore, e di considerazione esplicita per la mano che gli porgeva quell’attestato, quella del Presidente Mattarella: Non me lo aspettavo. Ho ricevuto molti premi, ma questo è il più profondo, specialmente in questo momento. Mi sento molto vicino a Mattarella, uomo silenzioso, poetico e impegnato”, ha affermato il maestro, intervistato dalla Rai.

Noi, come credo doveroso, ci uniamo al Presidente Mattarella ringraziandolo per la sensibilità dimostrata per il nostro lavoro culturale e confermiamo a Bepi De Marzi affetto e ammirazione per i sogni e le rappresentazioni regalatici dalla sua musica e dai suoi testi, nonché per la passione civile da lui sempre, palesemente, coraggiosamente esibita e testimoniata.