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MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Giugno 2023 - Anno 25 - N.3 (93)

 

Il concorso di Vittorio Veneto e la rivalutazione del canto popolare

 

di Giorgio Susana

 

Si spengono le luci sul palco del 56.mo Concorso Nazionale Corale "Città di Vittorio Veneto", con… la grande vittoria della musica Popolare. Incredibile. In questi giorni, a Vittorio Veneto, un pot-pourri di grande musica, di tecnicismi, di ardite polifonie, di straordinarie interpretazioni, di grandi emozioni, di idee musicali, di strabilianti composizioni, di raffinate e curate voci in mano a competenti direttori. Ma su tutto… ha vinto la musica popolare, d’accordo, eseguita bene. Ma perché? Perché la musica popolare, cantata da un coro (e se bene ancora di più), sa toccare quei sentimenti che difficilmente gli altri generi toccano. Ci fa sentire popolo (forse anche un po' italiani), ci racconta le nostre origini, la nostra storia, il nostro passato conquistato, perso e riconquistato, le sofferenze e le gioie di chi ci ha preceduto, ci ricorda che c’è stata gente umile e povera che ha lottato, sofferto, amato e ha inventato quelle melodie… e proprio dentro quelle melodie genuine, che forse nemmeno conoscono i più giovani ma che ascoltano però con grande incanto, c’è qualcosa di ancestrale che ci affascina, che ci accomuna, ci fa sentire ancora un popolo unito, ci commuove...

È musica semplice, immediata (quasi sempre anche nelle elaborazioni) ma ricca di pathos, di fascino, che sa arrivare al cuore molto di più della più bella canzone di musica leggera, a volte ancor di più della musica colta sapientemente scritta ed eseguita. TUTTI la sentono propria anche se non tutti la conoscono (ma la riconoscono), anche se quella Storia non l’abbiamo mai vissuta, anche se quelle melodie – forse – non le abbiamo nemmeno mai cantate… eppure…

Solo tre, quest’anno, i cori iscritti alla categoria popolare del Corale (pochi no?). Tra questi il Coro La Rupe – purtroppo, oggi, uno dei pochi cori maschili italiani in gamba che si dedicano anche a questo genere - che con grande semplicità, convinzione, sicuramente competenza frutto di studio e di passione, vince prima la categoria e poi il gran premio, mettendosi al pari e gareggiando con strepitosi cori, con meravigliosi direttori, con la musica dei grandi autori ma anche la nuova musica vocal-pop che il pubblico, si sa, apprezza. Ma la giuria si mette una mano al cuore e decide di attribuire il premio dei premi a La Rupe e al suo repertorio popolare.

Vittorio Veneto - e il suo concorso - ritorna a far luce sul canto corale di ispirazione popolare ci invita a riflettere su cosa sia questo genere, come in origine, quando al concorso partecipavano solo ed esclusivamente cori con questa tipologia di repertori. Dimostrazione dunque che questo filone continua ad esserci, non è stata una moda vecchia, passata, finita… ma un genere che ha ancora molto da dire, da esprimere e da raccontare. E come ha ben dimostrato La Rupe e la giuria di questa edizione del Corale, a maggior ragione se eseguita bene non è, e non deve essere considerato (come d'altronde hanno ben capito i cori esteri e i compositori di tutto il mondo), un repertorio, né un genere, di serie B…