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MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Giugno 2023 - Anno 25 - N.3 (93)

 

Montagna e musica (1)

di Paolo Pietrobon

Non frequentando da tempo l’esperienza del  “canto popolare della montagna”‘, attività e suggestione che tante importanti soddisfazioni mi ha regalato, ho pensato per questo articolo di guardare oltre l’oblò del mio e nostro trasvolare attorno ai monti e alle loro voci e di attingere a un testo raccolto dagli scritti del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna per cogliere altre voci, altre ispirazioni artistiche collegate alla “montagna”, la cui “ … maestosità, simbolo della tensione verso la conoscenza, luogo della rivelazione dell’assoluto ha sempre rappresentato un teatro di ispirazione per i musicisti <….> la musica possiede quella dignità metafisica che nella ricerca dell’orizzonte infinito eleva l’uomo al di là della sua dimensione immanente …”

 

“ … Anche grazie allo stimolo del Romanticismo: un lungo percorso che passa dal descrittivismo puro, quello popolare dello jodler, fino al ranz des vaches (melodia di richiamo dei mandriani svizzeri). In questo filone, seppure più complesso, si colloca il lied, la poesia in musica con accompagnamento al pianoforte ( Mahler, Dvorak …). Mentre con il simbolismo del linguaggio potente e profetico dello Sturm und Drang (2) (si ascoltino i paesaggi alpestri dei primi romantici come Schubert, ispirato dalla Valle di Gastein, in Austria, cui dedicò la Gasteiner Sinfonie, o il Mendellsshon della Suisse) si raggiungono le evocazioni concettuali, filosofiche che trasversalmente intersecano generi, forme, strumenti diversi, dall’opera al concerto, alla musica da camera, e fanno della montagna lo spunto per composizioni musicali di ineguagliabile bellezza.

 

L’Alpensinphonie di Richard Strauss è un’opera di primo piano per la sua capacità di tradurre in note l’emozione dell’esperienza della salita ed è ritenuta il più sublime Poema sinfonico dedicato alla montagna, così il Guglielmo Tell, anziché la Pastorella delle Alpi di Rossini o il Wally di Catalani ( con la canzone dell’ Edelweiss ) che conducono all’interno della musica cosiddetta colta attraverso le affascinazioni montane; oppure ancora il Manfred, musicato da Robert Schumann, che cerca di salvarsi dai precipizi della Jungfrau mentre in un viaggio attraverso le Alpi tenta di trovare la pace dell’anima ( Byron, con il Manfred, offre anche a Chaikovskij l’ispirazione per un poema sinfonico che, nei suoi quadri, è un continuo richiamo all’atmosfera dei monti) o Ce q’on entende sur la montagne, di Franz Listz.

 

Una notte su monte Calvo, di Modest Musorsgkj, è ambientata sulla montagna ucraina di Lysa Hora, mentre nella Sinfonia n .7 in mi minore Gustav Mahler utilizza nell’orchestra i campanacci delle mucche per creare la sonorità tipica dei territori montani. Si passa anche per le grandi opere teatrali tedesche di Carl Maria von Weber con Freischutz ( Il franco cacciatore ) ambientata in un villaggio tra i monti della Boemia e di Arnold Schomberg con La principessa Sissi o Moses und Aaron, in riferimento alla montagna della Rivelazione. Le suggestioni alpestri hanno ispirato anche poemi sinfonici come la Serenata di un montanaro abruzzese alla sua innamorata, di Berlioz, o Nell’antro della montagna, di Grieg, con richiami ai fiordi norvegesi o alla Finlandia di Sibelius con la sinfonia Montagna ispirata al Corvo di Edgar Allan Poe.

 

Sotto le spinte della passione per la natura, del paesaggio e della leggenda, Smetana musica la montagna Blanik, così lo scienziato e musicista Borodin descrive le steppe russe con intense melodie, mentre Stravinsky ha l’intento di trasportare l’ascoltatore in un mondo primordiale; Wagner ambienta invece il Parsifal sulla vetta di una montagna, eremo inaccessibile di pace in cui è custodito il Graal.

Con grande nitidezza si percepisce la passione per la montagna anche in Haydn, nella sua Sinfonia n. 31 detta Il segnale di corno che evoca il mondo alpino e pastorale,  e nel repertorio sinfonico di Brahms, specie con la Sinfonia n. 4, e in quello di Beethoven con la Sinfonia n. 1, la Pastorale o la Marmotta, che si estende ben oltre il piano fisico dell’udito: uno scenario fatto di tramonti sanguigni, albe di ghiaccio, vette immacolate, percorsi di fatica, silenzio e preghiera, un connubio ideale per trasferire il pathos dell’ascesi nella musica, vibrazione e armonia universale dell’anima.

 

Note

1-Testo in corsivo estratto da Gabriella Pison, “ Montagna e arte “, in “ Il grande cuore dell’alpinismo. Un dono per l’umanità “, AA.VV., a cura di Spiro Dalla Porta Xydias e Dante Colli, Giovane Holden Ed., Marzo 2014, pagg. 85 – 87.

 2 -Movimento letterario nato in Germania nella seconda metà del XVIII secolo, caratterizzato dalla rivalutazione del sentimento e dell’irrazionale in contrapposizione al classicismo razionalista.