Dormi pitzinnu
di Sergio Piovesan
Le ninnananne sono,
senz'altro, i primi canti che ogni essere umano ha potuto ascoltare ed
apprezzare soprattutto perché servivano, e servono ancora, a tranquillizzare i
piccoli nei loro primi anni di vita. Tutti le abbiamo ascoltate ed anche
cantate; alcune sono costruite specificamente per le mamme, ma non tutte;
alcune sono "generiche" e altre, soprattutto quelle d'autore e più
recenti, sono proprio per i papà, magari perché l'autore è un maschio, ma anche
perché, nelle ultime generazioni, le usanze sono mutate: anche gli
uomini, papà e nonni, partecipano, più che in antico, a tutte le responsabilità
della vita famigliare, anche a quelle ritenute solo sulle spalle del mondo
femminile.
Forse
il primo di questi autori, almeno per quanto a mia conoscenza e relativamente
alla tipologia da me più conosciuta, è stato Bepi De
Marzi con "Adesso dormi"
e
con "Intorno a la cuna". Se nel primo l'invito a
dormire può essere considerato un po' "interessato": Desso
te canto la nana, / ti, dormi un pochetin; / lassa
che mi co' la mama / se staga un po' visin.(1),
nel secondo, invece, è la felicità a prendere il sopravvento, la felicità della
mamma, del papà e degli amici "alpini": To
mama zè contenta, /
contenti ze i alpini,/ e tuti gà bambini, / che pianze da
cunar(2).
Ma
la ninnananna del repertorio che preferisco è la sarda
Dormi
pitzinnu
Dormi
bambino, testo di Secondo Soddu e musica di
Gianni Garau.
Oltre
ad essere una bellissima armonia, ha un testo molto poetico ed il verso che più
mi ha colpito è il secondo, che dice: "... dormi ca
babbu ti tene sa manu..." (" ... dormi che il babbo
ti tiene la mano... "). In effetti, mentre tutte le
raffigurazioni, alle quali accennavo all'inizio, individuano la madre in
qualità di attore principale, questa vede, accanto al bambino, il papà che lo
rassicura tenendo la piccola mano fra le sue. A volte, ai bambini -come anche
ai miei nipoti- piace addormentarsi con il racconto di una storia ed il babbo è
lì pronto ad accontentarli:
"...
Isculta fitzu sas novellas mias.
/ Babbu a ti raccontare semper
prontu. ..." ("...Ascolta,
figlio, le favole / che babbo è sempre pronto a raccontarti ...").
Ma in questo canto il babbo va oltre i desiderata del figlio e continua, mentre il bimbo dorme, a parlare ed a suggerirgli consigli che saranno utili quando il piccolo s'affaccerà alla vita.
Ecco
il testo originale del canto:
Dormi
pitzinnu cun sonnos de oro. / Dormi ca babbu ti tene sa manu; / de mamma tua ses semper in coro / bellu che frore, che frore 'e beranu.
Ninna
nanna pitzinnu cantu podes / e cantu podes a sonnu profundu;
/ pro non b’ider sas penas de su mundu / pro ca b'hat zente
mala e falsas lodes.
Isculta fizzu
sas novellas mias. / Babbu a ti raccontare semper prontu. / Cando t'ischidas t'has a render contu. / Chi m'has a narrer rejone
tenias. / Appena chi t'acciaras
a sa janna / ...ninna nanna pitzinnu
ninna nanna...(3)
NOTE
Traduzione letterale:
1 - Ora ti
canto la ninnananna / tu dormi un pochino; / lascia che io e la mamma / si stia
un po' vicini.
2 -
La mamma è contenta, / contenti sono gli alpini / e tutti hanno bambini che
piangono, da cullare.
3
-
Dormi piccino fa sogni d'oro / dormi mentre babbo ti tiene
la mano / di tua madre sei sempre nel cuore / bello come un fiore, come un
fiore di primavera.
Fai
la nanna piccolo quanto puoi / e quanto più puoi d'un sonno profondo / per non
vedere le sofferenze del mondo / perché vi è gente cattiva e adulatrice.
Ascolta,
figlio, le favole / che babbo è sempre pronto a raccontarti. / Quando ti
sveglierai ti renderai conto. / Allora mi dirai "Avevi ragione".
/Appena ti affacci alla porta (della vita). / ...ninna nanna piccolo ninna
nanna.