MARIA LAVAVA                                                                                                                                       Torna all'elenco

di Sergio Piovesan

 

In occasione dei Concerti di Natale 2005, il “Marmolada” ha presentato un nuovo inserimento nel repertorio dei canti usuali in questa festività. Il suo titolo è: “Maria lavava”, titolo determinato, come succede spesso, dall’incipit del testo. Lo spartito dell’armonizzazione del Coro Monte Cauriol, cioè di Armando Corso direttore del coro stesso, indica come provenienza del canto la Toscana.

Avendo avuto occasione di ascoltare questa melodia con altre parole ho cercato di scoprire la vera provenienza di questo brano che, a dire il vero, è abbastanza conosciuto in tutta Italia.

Gran parte dei testi simili all’edizione che noi eseguiamo 1  li troviamo anche  in altre regioni dell’Italia centrale con piccole varianti. Nella stessa Toscana c’è un’edizione 2 dove questo canto, con una strofa in più, usa dei termini più vicini al fiorentino ( ad es.: “ … ché fame aveva … “ usando il “ché” al posto del perché, oppure “ … del pane ‘un ce l’ho … “ dove  “‘un” ha il significato di non.

È un canto, quello definito popolare, che su un antico motivo di chiesa (ne tratteremo più avanti), raffigura un canto di vita domestica della Sacra Famiglia non molto dissimile da quello che era il tenore di vita di moltissime altre famiglie, soprattutto contadine, di qualche secolo fa.

Lo stesso testo trovato nell’edizione di cui alla nota n. 2 è indicato, in internet, con il titolo di “Laude di Montefoscoli” dove Montefoscoli è un paese della provincia di Pisa. Un canto dal testo simile 3  assume invece il titolo La notte di Natale”, sempre dall’inizio del primo verso.

C’è anche chi la chiama “Filastrocca di Natale”  dove il testo è simile a quello di cui alla nota n. 3 ma inizia con “Stanotte a mezzanotte … “ quasi a voler precisare e sottolineare il momento dell’evento.

Anche in Sicilia troviamo un testo 4 legato a questo motivo il cui titolo è solamente “Filastrocca”  dove, pur restando nell’ambito dei testi precedenti, questo è ancora più reale, soprattutto nell’ultimo verso.

Tutti i testi, che abbiamo visto essere abbastanza simili, essendo “popolari” “ … sono privi di misticismo e trascendenza mentre risultano in essi gli aspetti umani e terreni della vicende del Vangelo, sia che siano espressi in forma drammatica come nelle «Passioni», sia che lo siano nella forma lieta come in questo quadretto famigliare delle semplici e serene linee”. 5

Il motivo ed il testo originali sono da attribuire ad un santo napoletano, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787), primogenito di una famiglia appartenente alla nobiltà napoletana. Riceve una solida istruzione, studia lingue classiche e moderne, la pittura e la musica. Compone un Duetto sulla Passione, un cantico natalizio, oggi ancora famoso in Italia, "Tu scendi dalle stelle", e numerosi altri inni. Termina gli studi universitari ottenendo il dottorato in diritto civile e canonico e comincia ad esercitare nel campo del diritto a soli 16 anni. A trent’anni viene ordinato sacerdote e poco dopo fonda la Congregazione dei Redentoristi.

Oltre al famoso canto natalizio di cui sopra, compose anche testo e musica del canto che, essendo divenuto poi famoso in tutto il nostro paese, diede origine alle diverse versioni di quello che noi chiamiamo “Maria lavava”. Ma in origine il titolo, sempre prendendo spunto dal primo verso, s’intitolava “Fermarono i cieli” del quale riporto in nota sola i primi versi 6 essendo il testo composto da numerose strofe.

E “Fermarono i cieli” è il titolo che viene riportato più spesso nei repertori dei vari cori, ma non sempre; infatti c’è chi si preoccupa di modificarlo chiamandolo, ad esempio, “Dormi dormi”  scegliendo quindi       “ … di intitolarla con l’incipit del ritornello, secondo una consuetudine popolare ormai consolidata”  e riconoscendo, però, l’esattezza dell’altro titolo. Bisogna dire anche che non tutte le versioni di questo canto coincidono; a volte le strofe sono messe in posizioni diverse e questo è senz’altro dovuto a varie riscritture dei tempi passati. 7

 

L’edizione scelta dal “Marmolada” è quella armonizzata, come dicevo all’inizio, da Armando Corso che, forse perché attivo anche nel campo  del jazz, 8  ha costruito, usando una serie di semitoni soprattutto nelle voci di accompagnamento (bassi e baritoni),  un assieme di dissonanze di stampo moderno e piacevoli all’ascolto anche se non apprezzate da qualche “purista” del canto cosiddetto popolare.

Forse è stato un po’ difficile l’apprendimento e, sempre forse, anche l’ascolto da parte di un pubblico non introdotto da una presentazione adeguata. Comunque, e parlo delle esecuzioni attuate finora, il canto è sempre stato ben accettato ed apprezzato e, quindi, credo che la scelta di inserimento nel repertorio sia stata una scelta giusta.

__________________________________                                                                                           

1 Maria lavava, / Giuseppe stendeva, / il Bimbo piangeva, / dal sonno che aveva.
Stai zitto, Mio Figlio, / che adesso Ti piglio, / Ti piglio, Ti bacio / la nanna Ti fo.

Dormi dormi, / fai la ninna nanna Figliol.

La neve sui monti / dal cielo cadeva, / il Bimbo piangeva, / dal freddo che aveva.
Stai zitto, Mio Figlio, / che adesso Ti piglio, / Ti canto la ninna / la nanna Ti fo.

Dormi dormi, / fai la ninna nanna Figliol.

 

2 Claudio Malcapi - “Canzoni toscane” – Libreria Editrice Fiorentina – 1981

3 La notte di Natale, / è nato un bel bambino, / bianco, rosso /e tutto ricciolino.
La neve cadeva. / Cadeva giù dal cielo, / Maria col suo velo / Copriva Gesù.
Maria lavava, / Giuseppe stendeva / Il Bimbo piangeva / Dal freddo che aveva.
Sta zitto mio figlio / Che adesso ti piglio, / del latte ti do; / ma pane non ho.
La neve cadeva, / Cadeva giù dal cielo, / Maria col suo velo / Copriva Gesù!

4 Maria lavava, / Giuseppi stinnía, / lu figghiu chiancía ( chi manciari vulía.
Zíttiti, figghiu, / chi ora ti pigghiu, / manciari `un ci nn`é, / ti dugnu 'a nenné.

Testo che viene tradotto così: 

Maria lavava, / Giuseppe metteva i panni ad asciugare, /  il bambino piangeva  / perché voleva mangiare.
Stai zitto, figlio, / ché ora ti prendo, / non c`é niente da mangiare, / ti allatterò al seno.

  

5 cit. nota n.2

 

6 Fermarono i cieli la loro armonia, / cantando Maria la nanna a Gesù.

Con voce divina, la Vergine bella, / più vaga che stella, cantava così:

Dormi, dormi, / fa’ la ninna nanna, Gesù.

 

7 Maria contempla il SS.Bambinello” è un altro titolo di questo canto le cui strofe sono simili a “Fermarono i cieli” ma posizionate diversamente.

 

8 Armando Corso, oltre a dirigere il Coro Monte Cauriol di Genova, da lui fondato nel 1949, è attivo anche nel campo del jazz dal 1947. Ha inciso con Albert Nicolas, Bobby Hackett e vari complessi nazionali; ha suonato in numerosi concerti e festival in Italia e all'estero, con molti fra i maggiori jazzisti stranieri. Tra essi citiamo Max Kaminsky, Bud Freeman, Bill Coleman, Wild Bill Davison, Billy Butterfield, Eddie Miller, Oscar Klein, Bennie Morton, Louis Nelson e Joe Venuti.