Nel ricordo
di Giorgio Callegari solidarietà a chi soffre
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VENEZIA
- Era partito con pochi spiccioli, come tanti
emigranti di una volta, in cerca di fortuna. E la
fortuna l'ha pure trovata, anzi l'ha costruita, ma per
donarla totalmente agli altri, ai bambini del Brasile
che vivono ai margini della società. È la storia del
domenicano padre Giorgio Callegari, del sestiere di
Castello, morto nel dicembre di quattro anni fa, a 67
anni, proprio nel giorno di Natale, dopo quarant'anni
di servizio spesso anche difficile e rischioso. Oggi
la storia si ripete, perché un gruppo di veneziani,
impegnati a continuarne l'opera di solidarietà, parte
oggi per visitare la "Colonia Venezia", a
Peruibe, una delle "perle" fondate dal padre
e che si aggiunge ad altri centri, tra cui una scuola
professionale ed un'altra agro-ecologica a favore dei
meninos più disagiati e abbandonati. "Andiamo in
Brasile, spiega Anna Maria Gabrieli, presidente
dell'Associazione "Amici del Peruibe", sorta
dopo la corte di Callegari, per renderci conto sul
funzionamento dei vari centri e valutare quanto può
ancora servire per incrementarne l'attività e
adeguarli alle crescenti esigenze nel servizio alla
gioventù di quelle terre". Durante la permanenza
in Brasile i "veneziani", continuatori di
Giorgio Callegari, compiranno alcune visite a villaggi
vicino a Peruibe, abitati da discendenti di schiavi
neri insediatisi in luoghi isolati per sottrarsi a
nuove schiavitù. Viaggio anche di speranza? "In
particolare, precisa Anna Maria Gabrieli, di sostegno
all'opera essenziale lasciata dal nostro concittadino,
un'opera che interessa 1500 tra bambini e bambine, ai
quali viene assicurato ogni tipo di assistenza morale,
materiale ed educativa, grazie anche alla
collaborazione di amici di altre città venete, della
Lombardia e della vicina Svizzera. Lo scorso anno a
novembre, il coro "Marmolada
" di Venezia, diretto da Lucio Finco, si era
recato in Brasile e nell'incontro con i bambini della
"Colonia Venezia" avevano cantato assieme
"Vamos construir", un inno di
incoraggiamento ed augurio a perseverare ed allargare
il percorso iniziato dal compianto prete veneziano.
Titta Bianchini |
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