Vi racconto un
canto:
MHANNO
FATTO BURATTINO
di Sergio Piovesan
Si sa, siamo in un periodo in cui cè
chi contesta anche levidenza o chi vuole fare del
revisionismo storico. Ed allora portiamoci anche noi su questo
binario, o meglio su un binario simile, dove la materia trattata
è, senzaltro, più leggera, e più consona al nostro modo
di vedere e di sentire.
Entriamo nel modo delle favole che, fin da
piccoli, ci hanno affascinato. Ma, visto che, volenti o nolenti,
siamo passati, crescendo, anche attraverso il periodo della
contestazione sessantottesca proviamo a riscoprire, o
a rivedere, una delle più famose fiabe, non solo italiane, ma
mondiale.
La revisione, se così vogliamo chiamarla,
forse farà rivoltare nella tomba quel Carlo Lorenzini, il
Collodi, che, nel lontano 1881, iniziò a pubblicare, sul Giornale
per bambini, la Storia di un burattino che, due
anni dopo, raccolto in un volume, divenne Le avventure di
Pinocchio.
Il riferimento al 68 di cui sopra non
è fuori luogo perché lautore del testo e della musica,
Alessandro Baggiani (1), anche se nel 1968 era nato da
poco, ha girato di 180° quella che possiamo definire la morale
del burattino che, dopo le avventure che tutti conosciamo,
diventa un bravo bambino.
È nato così un canto, dal testo molto
ironico e contestatore, nel quale il protagonista è un burattino
che non vuole assolutamente diventare un bambino in carne e
ossa; e per farlo, contrariamente al vero Pinocchio, dice
la verità. Non ho voglia di studiare
afferma
allinizio e non prova neppure ad andare a scuola perché
il cervello mio è di legno. Nasce
tutto dal fatto che il suo
babbo, poverino, non
voleva restar solo
e lui, anche con un
cervello di legno, comprende le esigenze paterne, ma,
evidentemente, non può e non vuole assecondarlo.
Sincero al massimo questo burattino, ed
anche determinato, tanto che ce ne ha anche per la fata alla
quale dice chiaro e tondo: Io non voglio diventare -fata
la faresti grossa- un bambino in carne e ossa.. Non è un
burattino al quale crescerà il naso! Veramente un bel carattere
tosto!
Questo canto, che abbiamo sentito per la
prima volta, pochi mesi fa, a Firenze, ci è piaciuto ed è stato
deciso di apprenderlo; fra breve lo presenteremo al pubblico e
siamo sicuri che sarà gradito, oltre che per il testo (2)
anche per la musica.
1 Alessandro Buggiani (1965) è nel
Coro Monte Sagro di Carrara come baritono dal 1983 e lo dirige
dal 1993.
Autodidatta negli studi musicali ha studiato composizione privatamente con Andrea Nicoli. Compone musiche di scena per spettacoli teatrali e lavora come attore.
Non ho voglia di studiare, ma la colpa non è mia: io c'avrei di molto ingegno, ma il cervello mio è di
legno. |
M'hanno fatto burattino, ma non sono mai contenti: dopo tanto gran lavoro, ora vogliono un bambino! |
Non ci sto, io me la
batto. Esco fuori, vado in giro. Io non voglio diventare -fata la faresti grossa
un bambino in carne e
ossa! |
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Io non so che c'è di
male se vi grido il mio
sdegno; ad ognuno il proprio
corpo ed il il mio resta di
legno. |
M'hanno fatto burattino, li ringrazio e son
contento. Se volevan qualcos'altro, hanno perso il loro
tempo. |
Il mio babbo, poverino, non voleva restar solo. Lo capisco, ma non posso diventare un bel bambino: sono nato burattino. |
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M'hanno
fatto burattino,
me
ne scappo lesto, lesto.
M'hanno
fatto burattino,
ora
burattino resto!
Ora
burattino resto,
m'hanno
fatto burattino,
ora
burattino resto!