Le emozioni del debutto
di
Piergiorgio Canini
Dopo diciannove
mesi di prove, di fatiche, di impegno è finalmente arrivato il
momento tanto atteso del debutto. La stagione 2006/2007 del Coro
volge ormai al termine. Manca solo unultima data, il 23
giugno a Cavriè di San Biagio di Callalta e per quel giorno
molti dei coristi saranno già in vacanza. Tutto ha inizio con
una telefonata. Il 31 maggio è giovedì, giorno di prove, ma
qualche volte capita io non posso partecipare e
così, come di prassi, chiamo Claudio per informarlo della mia
assenza. Lo sento un po perplesso e così mi preoccupo del
numero dei tenori secondi presenti quella sera alle prove, ma
Claudio invece si dice dispiaciuto perché proprio quella sera
avrebbe voluto informarmi del mio debutto. È stato un momento
davvero emozionante. Ormai ero convinto che anche per questa
stagione sarei rimasto allievo corista.
A quel punto è
cominciata lansia delle prove. In un anno e
mezzo si imparano molte cante, ma quando arriva il momento del
debutto sembra tutto più difficile e ad ogni prova
lorecchio è sempre più attento, locchio segue ogni
singolo gesto del maestro.
Ci siamo. Ci si
prepara tutti insieme, cè un po di tensione ma tanta
allegria, come sempre e tutti che ti incoraggiano, ti
tranquillizzano, qualcuno dà consigli preziosi.
Entriamo nella
chiesa applauditi dal pubblico presente. Lattesa anche
questa sera è stata lunga. Ci esibiamo dopo altri due cori. Il
buon Sergio si avvicina al microfono e presenta il coro e il
primo canto, ma mi coglie davvero alla sprovvista quando annuncia
il debutto di un nuovo corista - e fa il mio nome -. Se non
fosse per unenergica mano che,con uno spintone, mi
costringe a fare un passo avanti, resterei lì fermo senza far
nulla! Solo alla fine del concerto mi rendo conto di aver cantato
praticamente in apnea, con lo sguardo fisso su Claudio che
dirige. Unemozione davvero unica, finalmente la sensazione
di far parte a pieno titolo del coro, la certezza che quei 19
mesi di attesa siano stati necessari a farmi arrivare al debutto
convinto e sicuro di poter far bene.
Cantare, dar vita
a quelle cante, sentirle fa provare sensazioni che tutti
dovrebbero sentire. La differenza la fa però proprio il coro. La
serata è proseguita con una lunga cena fino a notte fonda.
Nellattesa tra una portata e allaltra tutti i
coristi del Marmolada cantano per il piacere di cantare, per la
gioia di stare insieme
alle 3 del mattino, quando ormai
stavamo per tornare a casa qualcuno mi dice dì a tua
moglie di stare tranquilla, tanto è sempre così!! Ma sei col
coro, quindi non ha di che preoccuparsi
Già, sei col
coro, ora a tutti gli effetti!! Non cè da preoccuparsi,
sei in famiglia