Venezia
Grandi festeggiamenti domani sabato, alle 20.45, per la
celebrazione - a San Rocco - dei sessanta anni di vita della
Giovane Montagna, sezione di Venezia "G. Mazzoleni".
Vi parteciperà anche il Coro Marmolada e l'occasione sarà
quella di presentare il volume uscito in questi giorni, dovuto
a Germano Basaldella, che col titolo "Storia e identità"
racconta passo dopo passo, anche con l'ausilio di un folto
corredo fotografico (immagini di cronaca che fermano momenti
"storici" delle uscite dei soci in ambiente alpino),
la vita associativa del sodalizio costituito nel 1946. Come
continuazione e allargamento della Giovane Montagna nata a
Torino nel 1914.All'articolo 2 dello Statuto si può leggere
che l'Associazione è apolitica e si ispira ai principi
cattolici senza far parte di organizzazioni di carattere
confessionale. In omaggio a tali principi propone una
concezione dell'alpinismo, oltre che tecnica, ricca di valori
umani e cristiani, curando che nelle sue manifestazioni i
partecipanti abbiano la possibilità di osservare i precetti
religiosi e di trovare un ambiente moralmente sano.
Libro di impegno anche editoriale: grande formato,
rilegatura in tela azzurra, sovracoperta che offre alla
visione la discesa in corda doppia dal campanile di San Marco,
con sullo sfondo le cupole della Basilica, il 28 settembre
2002, in occasione dell'anno internazionale delle montagne.
Gode inoltre di una affettuosissima introduzione del patriarca
Angelo Scola scritta dopo averne letto con partecipata
attenzione (e lo si sente) le quasi 200 pagine. Uno stralcio:
"Negli anni la Sezione non smette mai di riflettere su se
stessa e sul significato delle proprie attività. Segno non
trascurabile di quella vivacità educativa che l'ha sempre
caratterizzata, anche nei difficili anni '70, in cui l'identità
originaria è stata scossa da forti folate dei venti
ideologici, ma ha dimostrato di saper resistere. Anzi è
rifiorita per la forza riaggregativa della testimonianza che
irraggia dalla fierezza di un'eredità preziosa da trasmettere
ai giovani".Più su il presule aveva sottolineato che la
"proposta che viene fatta ai soci è una proposta
integrale di vita". E conclude: "Di questa
'responsabilità educativa' verso le nuove generazioni sono
grato alla Giovane Montagna. A questo motivo primario che mi
sta particolarmente a cuore, va poi ad aggiungersene uno di
carattere personale: l'amore per la montagna appartiene al DNA
di un lecchese abituato alle Grigne ed al Resegone. Anche
grazie a questo a Venezia ho ritrovato un pezzetto di
casa".
Piero Zanotto