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Marmoléda

MARMOLÉDA - Notiziario dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Maggio 2014 - Anno 16 - n.2 (60)

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"La canzone di noi", cori in TV

di Sergio Piovesan

 

Il 16 marzo una mail, proveniente da un coro amico, ci annunciava che il coro stesso sarebbe stato presente in una trasmissione TV, a livello nazionale, che presentava cori italiani di ogni tipo.

La trasmissione aveva iniziato da un po' di tempo e, sinceramente, nessuno del mio coro ne era a conoscenza.

Curioso, anche per valutare la possibilità e l'opportunità di una partecipazione del "Marmolada", il giorno indicato mi collegai in "streaming" con la rete TV2000 (canale 28).

Si trattava, e si tratta perché continua tutt'ora, di mezz'ora di trasmissione, il cui titolo è "La canzone di noi", durante la quale il coro presenta alcuni brani del suo repertorio con l'intermezzo di "lunghe" discussioni dei conduttori del programma; in effetti è più il tempo in cui si parla che non quello in cui si canta! Ma, si sa, la televisione ha le sue regole e, più di un miniconcerto, si tratta di uno spettacolo televisivo durante il quale si parla di cori e particolarmente del coro presente in quel momento.

La scena dello studio è particolarmente psichedelica, almeno nella misura alla quale i cori, soprattutto quelli a voci virili di ispirazione popolare, sono abituati: luci di diversi colori che si accendono e si spengono, anche durante l'esecuzione dei brani.

Venendo all'audio (io ascoltavo in cuffia), lo stesso era (ed è) un po' confuso, con un sottofondo del quale non sono riuscito a capire l'origine; lo studio, poi, non mi sembrava acusticamente ottimale.

Personalmente non mi è sembrata una trasmissione nella quale un coro, almeno quelli del nostro tipo, per lo più "a cappella", quindi senza accompagnamento musicale,  possa esprimere le proprie personalità e capacità.

Ho accennato all'accompagnamento musicale perché, essendomi collegato anche altri giorni (la trasmissione va in onda dal lunedì al venerdì dalle 17,30 alle 18,00), ho visto e sentito altri complessi corali, di vario genere (gospel, ma anche improntati a repertori pop, polifonici e liturgici) che fanno uso di un accompagnamento musicale, prevalentemente una tastiera, ma non solo (uno si è presentato addirittura con una base preregistrata); quest'ultima caratteristica, almeno per il mio gusto e per la mia educazione musicale, non va bene o, per le meno, non la gradisco: per me il coro deve essere solo "a cappella".

Ma non è finita! La trasmissione in questione ha anche un'appendice chiamata "La canzone di noi - La gara"; il venerdì sera, dalle 21,20 alle 23,45 (due ore e venticinque minuti!) tre cori si sfidano; dopo due canti, restano in gara due complessi e con un'altro canto viene"scelto" il migliore, che accederà ad una finale.

Lo studio è lo stesso, forse con ancora più luci, e con una giuria di tre giurati: Claudio Lippi, Aba, giovane finalista di X-Factor, e Jose’ Maria Sciutto, direttore della scuola di canto corale e del coro di voci bianche del Teatro dell’Opera di Roma.

Di ogni coro, infatti, oltre all’arrangiamento all’esecuzione e alla presenza scenica, vengono valutate anche la simpatia, la personalità e la capacità di trascinare. Il meccanismo della gara dovrebbe consentire di mettere in evidenza i valori di cui i singoli cori sono portatori, con una particolare attenzione alla loro radici territoriali e alla loro spontaneità, tipica di chi canta per passione. Questo è l'intendimento della trasmissione, ma come si fa a valutare quando i tre cori sono diversissimi nella loro composizione e nel tipo di canto che presentano? Con quale metro vengono misurati un coro polifonico, un coro lirico ed uno gospel? oppure un coro "di montagna", un coro pop ed uno jazz? Inoltre, come nella trasmissione pomeridiana, le chiacchiere -ovviamente per fare spettacolo- hanno la preponderanza sulla musica; nelle 2 ore e 25' si ascoltano complessivamente otto brani (pochini) e cioè un brano a scelta per ognuno dei cori, un pezzo d'obbligo fatto pervenire tre settimane prima della gara (ad ogni coro vengono proposti tre brani); dopo questi brani un coro viene eliminato e gli altri due eseguono un altro brano. Troppo poco per giudicare!

Non valuto l'operato della giuria! Penso che, accettando l'incarico, soprattutto Claudio Lippi, che fu cantante ma, che si sappia, non s'intende di cori, e Aba che, prima di diventare famosa, ha fatto parte di un coro, siano consapevoli della responsabilità.

L'unico competente è il terzo membro, l'argentino Jose’ Maria Sciutto.

A questo punto mi sorge spontanea una domanda: i responsabili della trasmissione hanno consultato degli esperti di coralità? Hanno contattato le federazioni corali regionali e nazionale?

Credo proprio di no perché, in caso contrario, la trasmissione avrebbe avuto senz'altro un'altra impronta, ovviamente migliore.

La trasmissione, pur avendo il pregio di essere la prima e  l'unica in Italia a portare in video un genere di musica un po' tenuta a margine della vita culturale nazionale, così come impostata, forse, serve a far sì che i complessi partecipanti possano mettere nei loro "curriculum"  .... "... ha partecipato alla trasmissione televisiva La canzone di noi" !!!