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Marmoléda

MARMOLÉDA - Notiziario dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Giugno 2015 - Anno 17 -n.2 (64)

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Cinquant'anni di Coro Marmolada

di Sergio Piovesan

 

16 maggio 1965 - Concerto presso la sede del Gruppo Alpini di Fossalta di Portogruaro; era il primo concerto della nuova formazione del Coro Marmolada, allora risorto sotto l'egida dell'A.N.A. Sezione di Venezia. Le divise non erano ancora pronte (ci vorrà ancora qualche mese) e, quindi, i coristi si distinguevano perché tutti indossavano una camicia "scozzese", di quelle a scacchi che si usavano molto per andare in montagna.

Ed io c'ero!  E da allora sono passati cinquant'anni!

Cinquant'anni di Coro Marmolada sono una vita: una vita di esperienze corali e musicali diverse, tutte piacevoli; ma anche una vita di amicizie, di belle amicizie. In questi cinquant'anni sono entrati nel "Marmolada" tanti coristi e ne sono usciti altrettanti per i più svariati motivi. Molti, purtroppo, sono "andati avanti".

Io, per mia fortuna, ci sono ancora e se ho dato tanto al Coro devo, però, affermare anche che ho ricevuto tanto dal Coro.

Il piacere principale di far parte di un coro è quello di essere dentro l'armonia che le voci creano, bellissime armonie, sia che i canti siano quelli tradizionali e conosciuti come per i canti d'autore ed anche religiosi, che siano allegri oppure melodiosi, ma mai tristi: la bella armonia, la bella musica quindi, non è mai triste (anche se si canta "La sposa morta").

È difficile descrivere le emozioni che si provano nel canto d'assieme, ma, vi assicuro, ci sono e sono forti e piacevoli. Siamo noi coristi a percepire prima di chi ci ascolta se il canto è stato interpretato a regola d'arte o se c'è stata qualche "smagliatura" e, dopo anni d'esperienza questa percezione si è raffinata.

Poi, oltre al mio ruolo di corista fra i baritoni, dal 19 marzo del 1983 (concerto presso la Chiesa di San Marco di Mestre) , mi è stato affidato il ruolo di "presentatore", ruolo  che mi ha permesso di conoscere ancor meglio, soprattutto dal punto di vista dei testi e delle storie che questi raccontano, i brani che il coro esegue; presentare un canto comporta preparazione e, quindi, una serie di ricerche, una volta solo sui libri mentre, attualmente, internet è  un valido aiuto, sempre che si sappia discernere fra la miriade di informazioni che si trovano.

Questo ruolo di presentatore è un maggior "lavoro", ma piacevole perché arricchisce le mie conoscenze che poi trasmetto al pubblico cercando di coinvolgerlo maggiormente nell'ascolto del canto. Ad anche in questa mia funzione, che può sembrare "fredda", qualche volta sono riuscito ad emozionarmi tanto da  "ingropàrme"  ([1])!

Se per me è stato possibile far parte  del Coro Marmolada per cinquant'anni, il merito non è solo mio, ma anche di mia moglie che, fin dall'inizio, ha lasciato che coltivassi questa mia passione.

Ed ora, dopo cinquant'anni, cosa si fa? Finché si può, .... si continua!


 

[1]  "ingropàrse" fig. = Sentirsi commuovere e non poter parlare (Giuseppe Boerio - Dizionario del dialetto veneziano , 1829 con i tipi di Andrea Santini e Figlio)