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MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Giugno 2018 - Anno 20 - N. 2 (76)

 

E canterà ...

L'8 aprile è venuto a mancare Mario (Beppe) Pellegrini, corista in organico nella sezione dei bassi.

Tutti noi del"Marmolada" assicuriamo ai famigliari  il nostro affettuoso ricordo.

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Durante il rito di congedo e nei giorni successivi è stata raccolta la somma di €.1414,20, che, per volere della famiglia, è stata destinata all'Associazione Amici della Colonia Venezia di Peruibe per il "Progetto Meninos - frei Giorgio".

 

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L’amico Beppe ci ha lasciato.

 

 

L'otto aprile scorso il nostro amico corista Giuseppe “Beppe” Pellegrini è andato avanti.

E’ una dolorosa perdita per noi del Marmolada. Beppe infatti era una persona molto attiva e sempre presente nella vita sociale. Orgoglioso di carattere, aveva un cuore d’oro ed un alto senso di rispetto nei confronti del maestro e degli altri coristi.

Oltre alla passione per il canto, aveva quella per la cucina, che era pure il suo mestiere. Dalle sue mani uscivano squisiti manicaretti che deliziavano i partecipanti ai nostri rinfreschi. Qualche volta ci deliziava con le sue esperienze lavorative a Parigi e a Torino.

Era bello cantare con lui vicino. Quando sono passato dai baritoni ai bassi, ho avuto da lui un valido aiuto: i suoni che emetteva erano sempre corretti. Grazie a lui, e agli altri della sezione, ho potuto imparare bene le varie partiture.

Ora ti immaginiamo impegnato a cantare con gli altri coristi: mi raccomando insisti con la pronuncia di Ci je belle ‘primm’ammore.

Giorgio Nervo

 

Chi scrive non è un corista, ma uno che da cinque anni ed oltre, è stato sempre un simpatizzante ed un sostenitore del Coro Marmolada. Uno che quando ha potuto, grazie anche all’ospitalità ed alla calorosa accoglienza offertagli dal Coro ed in particolare dal suo Maestro Claudio Favret, ha partecipato alle prove.

Ebbene, Beppe alle prove, tra i bassi, era posizionato sempre alla mia sinistra, potrei dire un compagno di banco. La sua abbondante chioma bianca che lo contraddistingueva come immagine, anche se, per quel poco che l’ho conosciuto, lo ricordo come persona timida e schiva, ma di grande sensibilità. Ricordo al riguardo che a seguito della pubblicazione di un numero del notiziario dove ebbi l’opportunità di dare un mio contributo, trattando un argomento intitolato “architettura e musica, una comune armonia”, si rallegrò con me e questo mi fece molto piacere.

Ricordo che quando sbagliavo alle prove, mi correggeva e mi dava le giuste dritte per armonizzarmi a tutto il coro, e di questo lo ringrazio. Era per me anche una guida da seguire per le canzoni che conoscevo meno, captandone la parte dei bassi.

Ricordo anche che nelle uscite del coro, prima della pausa estiva, partecipava con molto interesse a quelle iniziative ed ai canti in coro  improvvisati sul posto.

 Poche parole, ma significative ed intense, specie nella gita  al Rifugio Aquileia del giugno 2015, quando viaggiando insieme in macchina da Venezia e ritorno, ebbi modo di conoscerlo più a fondo ed apprezzarne le sue qualità di persona semplice e genuina.

Luigi Cerocchi