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MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Febbraio 2019 - Anno 21 - N. 1 (79)

 

Riflessioni del ... Maestro

di Claudio Favret

 

Penso che il desiderio più grande per chiunque svolga una qualsiasi attività artistica, sia quello di potersi esibire in un  luogo  prestigioso, come massima ricompensa per le proprie fatiche e impegno ……

Per musicisti e cantanti, logicamente, viene identificato nei grandi teatri.

Anche noi del "Marmolada" avevamo questo sogno nel cassetto. Seppure nei nostri quasi 70 anni di attività, abbiamo avuto la fortuna e possibilità di calcare le scene di palcoscenici prestigiosi, sia in Italia sia all’estero, ci rimaneva in fondo al cassetto quel sogno di poterci esibire nel massimo teatro della nostra città, la Fenice.

Questa possibilità, tanto agognata anche da Lucio Finco, mio predecessore nella direzione e anima del coro per oltre 50 anni, si  è materializzata inaspettatamente e  in pochissimo tempo, meno di un mese, ci siamo ritrovati sul prestigioso palcoscenico.

Non ho parole per descrivere l’emozione e il “patema d’animo” procuratomi da tale impegno; confesso che per più di qualche notte non sono riuscito a dormire per la preoccupazione di dover condurre il coro in una così importante esibizione. Anche nei coristi, soprattutto prima dell’ingresso al palcoscenico, percepivo grande tensione, sguardi tesi e sorrisi forzati……….

Però, una volta salito sul palcoscenico e occupato il posto di direzione, sono riuscito a “dimenticare” il contesto e concentrarmi esclusivamente sulla direzione e interpretazione dei brani, evitando di trasmettere ai coristi uno stato d’animo di ansietà che sarebbe stato sicuramente controproducente. Concluso  il primo brano, e rotto il ghiaccio, ho percepito che noi tutti avevamo superato l’impatto iniziale e che tutto sarebbe proceduto per il meglio, come di fatto riscontrabile dai calorosissimi applausi del pubblico.

Concludo ringraziando innanzitutto i coristi tutti per il loro impegno e professionalità dimostrata in questo eccezionale evento, il soprintendente del teatro per l’opportunità  concessa al canto popolare di entrare nel tempio della musica veneziano ed infine, ma non ultimo il carissimo Bepi De Marzi per le belle parole con le quali ha presentato e spiegato al pubblico i brani da noi eseguiti.

 

Foto di Stefano Marchiante