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MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Febbraio 2019 - Anno 21 - N. 1 (79)

 

"... per la prima volta dopo la ricostruzione del teatro ..."

di Sergio Piovesan

 

Con le parole riportate nel titolo, Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico del Teatro La Fenice, precisava che il canto di montagna entrava per la prima volta in quel teatro "dopo la ricostruzione".

In effetti, quando il sovrintendente venne a salutarci prima della prove, affermò che si trattava della prima volta in assoluto, al che mi permisi di informarlo che nel 1989 c'era già stato il Coro della S.A.T. di Trento in occasione del 40° anniversario di fondazione del Coro Marmolada. D'altra parte ventinove anni fa lui non immaginava neppure di arrivare all'importante carica che oggi ricopre.

Infatti, il 18 novembre 1989, in questo teatro approdava per la prima volta un coro che eseguiva i cosiddetti canti di montagna: era il Coro della SAT, il complesso corale di sole voci virili dal quale discendono tutti i cori di questo stile.

E noi del "Marmolada" eravamo su questo palco, al posto d'onore, in quanto era la festa dei nostri primi quarant'anni.

Da allora nessun altro coro del genere ha più fatto ingresso in questo tempio della musica della nostra città.

Mi ricordo l'organizzazione di quell'evento, essendo allora presidente del coro, e, soprattutto, mi ricordo quanto abbiamo speso.

Mi ricordo anche le battaglie che abbiamo tentato di fare, in primis Lucio Finco il nostro maestro, per poter cantare anche noi, magari solo due o tre brani. Ma, per la dirigenza del teatro di allora, la nostra richiesta era quasi una bestemmia; già avevano concesso troppo: un coro di montagna nel tempio della lirica e della musica dotta! Bastava così  visto che pagavamo.   Nel preparare quell'evento, visto appunto l'onere, ci si domandava se valeva la pena celebrare i quarant'anni e non aspettare i cinquanta, una cifra più "tonda", ma a questa incertezza Lucio tagliò la cosiddetta testa al toro e disse: "E se ai cinquanta no ghe rivemo?" 

Ci siamo arrivati e siamo andati oltre!  

 

Foto di Remigio Volpato