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MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Gennaio 2020 - Anno 22 - N.1 (82)

 

 

Quartetto d’archi

di Enrico Pagnin

 

Nel concerto eseguito per festeggiare i 70 anni dalla fondazione, il Coro Marmolada si è presentato in un’insolita veste: coadiuvato da un quartetto d’archi, che aveva il compito di eseguire un certo numero di brani del repertorio del coro. Brani scelti dal maestro Claudio fra quelli che rappresentavano gli armonizzatori ritenuti fondamentali nella storia del Marmolada e che hanno segnato la sua evoluzione.

Di ogni brano veniva eseguito non l’intero canto, ma solo una sintesi fondamentale. E agganciando più pezzi in un continuum di durata finale piuttosto breve.

Coro e quartetto si sono alternati con tre interventi per il quartetto e quattro interventi per il coro.

Da notare che i quattro musicisti non eseguivano trascrizioni per il loro tipo di strumenti e di formazione, ma adoperavano gli spartiti con cui i coristi imparano i canti. Certamente qualche dettaglio l’hanno modificato, perché non sempre la resa migliore è data dall’accoppiamento pari pari tra il primo violino e la parte dei primi tenori, secondo violino e la parte dei secondi tenori e poi viola per i baritoni e infine violoncello per i bassi.

L’iniziativa è stata molto apprezzata dal pubblico che si è mostrato generoso negli applausi al quartetto. E’ da dire, però, che sul piano emozionale-affettivo, gli spettatori che già conoscevano i brani corali e li sentivano in questa nuova versione, hanno apprezzato maggiormente la novità.

L’impressione è che questo modo di avvicinare la musica classica al canto di ispirazione popolare potrebbe portare a sviluppi molto interessanti, trovando musicisti armonizzatori che possono sfruttare le potenzialità espressive dei vari strumenti: non soltanto gli archi, ma anche i fiati (penso alla capacità evocativa del flauto o del corno, o alla timbrica del fagotto che ricorda il borbottare scherzoso).

Certamente ai concerti di soli cori, che ad ogni anno che passa perdono sempre più spettatori, l’accoppiata coristi-strumentisti potrebbe portare nuova vita.