Torna alla pagina principale di Marmoléda

MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Dicembre 2021 - Anno 23 - N.2 (87)

 

  

Un ricordo

di Sergio Piovesan

 

Alcuni giorni fa, nella sede del coro, osservando le vetrine che contengono i “ricordi” dell’attività concertistica, mi sono imbattuto in un programma di sala, un po’ rovinato dall’umidità,  del 3 marzo 1988 (vedi foto).

È il programma di uno dei concerti che il Coro Marmolada tenne durante la tournée in Argentina nel febbraio-marzo del 1988. È passato un po’ di tempo da allora, ma quel concerto mi è rimasto impresso per vari motivi.

La città argentina era quella di San Juan, sorta ancora nel 1562, ma completamente distrutta da un violento terremoto del 15 gennaio 1944 e, quindi, completamente ricostruita modernamente.

Chi comandava in città in quel periodo era un appassionato di musica e fece costruire, prima di altro, un edificio moderno da  adibire a conservatorio musicale con anche un auditorium.

E il nostro concerto del 3 marzo ebbe luogo proprio in quell’auditorium (vedi foto 2 e 3).

Quando nel pomeriggio andammo per effettuare le prove dell’ambiente restammo tutti piacevolmente stupiti sia dalla visione del luogo sia dall’acustica dello stesso. Purtroppo non abbiamo immagini del nostro concerto e dell’ambiente e, quindi, le due immagini incluse sono tratte dal web.

La sala, in salita, può ospitare mille spettatori e quello seduto all’ultima fila in alto percepisce il suono come chi si trova nelle prime file. Le pareti sono rivestite in legno e alle spalle un imponente organo con 3.565 canne.  In tutto l’edificio numerose aule di studio e pratica musicale dalle quali uscivano le più disparate melodie.

Essendo io anche il presentatore, chiesi anche se potevo avere un microfono al che mi fu riferito che non era necessario per la particolare acustica e potevo parlare normalmente che tutti mi avrebbero sentito ugualmente. Feci subito una prova e un corista si portò in alto e affermò che si sentiva benissimo. Come al Teatro greco di Epidauro!

E venne la sera del concerto. Nel programma non è indicato l’orario ma lì, come constatammo anche in altre città, gli spettacoli non iniziavano prima delle 22,00.

La sala era piena e nelle prime file numerosi bambini. La cosa ci preoccupò un po’ perché in Italia avevamo avuto esperienze negative con spettatori giovanissimi: dopo un po’ si stufavano e parlavano. Una volta, a Pellestrina, salirono perfino sul palco durante i nostri canti. Invece questi ragazzini per tutto il concerto restarono attentissimi. Dopo appurammo il motivo: erano tutti giovani studenti del conservatorio, istituto che in questa città di circa 100.000 abitanti, aveva un consistente numero di studenti. Poi ci fu riferito che qualsiasi artista vada in tournée in Argentina desiderava esibirsi nell’Auditorium “Juan Victoria” di San Juan.   

Il concerto fu, per noi coristi, ma ovviamente anche per il pubblico, entusiasmante!