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Alcune modalità per un “concerto senza intoppi”
(spunti da un articolo di Giorgio Morandi sulla rivista Choraliter di
Maggio 2022)
di Sergio Piovesan
Perché un coro nel proporsi al pubblico abbia successo deve,
innanzitutto, essere preparato tecnicamente e musicalmente; sembra
ovvio, ma questa è, senz’altro, la caratteristica principale che si
ottiene con una preparazione accurata e, quindi, con prove, prove e
ancora prove e con massima attenzione agli insegnamenti e alle direttive
del maestro.
La
preparazione dipende molto dalla capacità del direttore, dalla sua
abilità nel riconoscere gli errori che, perciò, vanno eliminati; ci
vuole anche molta pazienza da parte sua, ma è doveroso che tutti i
singoli coristi seguano il maestro nelle sue richieste .
Quando presentarsi al pubblico in concerto è il direttore che deve
decidere se il suo coro è pronto o meno.
Deciso che il complesso può esibirsi in pubblico, perché il concerto
riesca senza intoppi la priorità deve essere “…come suona il
nostro ensemble a ciò che il nostro pubblico vedrà e sentirà.”[1]
Ma
dopo questa ovvietà l’autore dell’articolo di cui alla nota 1, individua
altre cose da effettuare o da evitare, sia da parte del complesso, ma
anche da parte di chi presenta e degli organizzatori. E brevemente
riassumiamo queste “cose”:
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1.
Abbigliamento sciatto degli esecutori – Tutti i
cori hanno una divisa che, però, deve essere mantenuta in ordine e
questo vale particolarmente per i singoli coristi.
-
2.
Cantori che
entrano sul palco o escono dallo stesso in modo non professionale
- È questo un modo non ordinato e non elegante del comportamento
dei coristi ed è un aspetto che può non piacere al pubblico che ci
ascolta e che, anche, ci vede.
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3.
Prima di iniziare l’addetto alla presentazione deve assicurarsi del
funzionamento del microfono - Se il microfono o
l’apparato di diffusione non funziona bene il pubblico non
percepisce bene le parole e, di conseguenza, non apprezzerà in modo
corretto il contesto del concerto e le caratteristiche anche
testuali dei brani. Non è indicato neppure non usare il microfono e
parlare dal vivo quasi fosse più confidenziale e accattivante.
Altra regola è quella di non parlare quando sono in corso ancora gli
applausi.
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4.
Informare il pubblico sul programma senza eccedere con le parole e
senza elogiare troppo il complesso.
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5.
Ringraziare pubblico e organizzatori è sempre cosa buona e giusta
senza, però, esagerare
– Il tutto deve essere contenuto nella normalità.
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6.
Dare/Prendere la nota in modo sciatto
– Tutti i
cantori devono essere in grado di prendere la nota data. I cantori
non devono canticchiare la nota data (potrebbe essere errata). La
nota deve essere data una sola volta e seguita dal silenzio dei
cantori.
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7.
Comportamento dei cantori non professionale tra una canzone a
l’altra
– Finita la canzone il pubblico applaude ma anche guarda e, quindi,
appare “brutto” vedere coristi che parlano, che ridono e si muovono.
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8.
Non improvvisare discorsi di ringraziamento
–
I discorsi devono essere concisi sia da parte del presentatore o del
maestro, ma anche degli eventuali organizzatori.
Tutti noi coristi desideriamo che il nostro complesso canti
perfettamente ma, alla fine, è anche molto importante offrire
un’esecuzione ben pianificata, scorrevole e visibilmente stimolante e
coinvolgente.
[1] Giorgio Morandi – Choraliter – maggio 2022
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