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MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Ottobre 2022 - Anno 24 - N.2 (89)

 

 

 

 

Alcune modalità per un “concerto senza intoppi”

 

(spunti da un articolo di Giorgio Morandi sulla rivista Choraliter di Maggio 2022)

 

di  Sergio Piovesan

 

Perché un coro nel proporsi al pubblico abbia successo deve, innanzitutto, essere preparato tecnicamente e musicalmente; sembra ovvio, ma questa è, senz’altro, la caratteristica principale che si ottiene con una preparazione accurata e, quindi, con prove, prove e ancora prove e con massima attenzione agli insegnamenti e alle direttive del maestro.

La preparazione dipende molto dalla capacità del direttore, dalla sua abilità nel riconoscere gli errori che, perciò, vanno eliminati; ci vuole anche molta pazienza da parte sua, ma è doveroso che tutti i singoli coristi seguano il maestro nelle sue richieste .

Quando presentarsi al pubblico in concerto è il direttore che deve decidere se il suo coro è pronto o meno.

Deciso che il complesso può esibirsi in pubblico, perché il concerto riesca senza intoppi la priorità deve essere  “…come suona il nostro ensemble a ciò che il nostro pubblico vedrà e sentirà.”[1]

Ma dopo questa ovvietà l’autore dell’articolo di cui alla nota 1, individua altre cose da effettuare o da evitare, sia da parte del complesso, ma anche da parte di chi presenta e degli organizzatori. E brevemente riassumiamo queste “cose”:

  • 1.     Abbigliamento sciatto degli esecutori – Tutti i cori hanno una divisa che, però, deve essere mantenuta in ordine e questo vale particolarmente per i singoli coristi.

  • 2.      Cantori che entrano sul palco o escono dallo stesso in modo non professionale -  È questo un modo non ordinato e non elegante del comportamento dei coristi ed è un aspetto che può non piacere al pubblico che ci ascolta e che, anche, ci vede.

  • 3.     Prima di iniziare l’addetto alla presentazione deve assicurarsi del funzionamento del microfono -   Se il microfono o l’apparato  di diffusione non funziona bene il pubblico non percepisce bene le parole e, di conseguenza, non apprezzerà in modo corretto il contesto del concerto e le caratteristiche anche testuali dei brani. Non è indicato neppure non usare il microfono e parlare dal vivo  quasi fosse più confidenziale e accattivante. Altra regola è quella di non parlare quando sono in corso ancora gli applausi.

  • 4.     Informare il pubblico sul programma senza eccedere con le parole e senza elogiare troppo il complesso.

  • 5.     Ringraziare pubblico e organizzatori è sempre cosa buona e giusta senza, però, esagerare – Il tutto deve essere contenuto nella normalità.

  • 6.     Dare/Prendere la nota in modo sciatto – Tutti i cantori devono essere in grado di prendere la nota data. I cantori non devono canticchiare la nota data (potrebbe essere errata). La nota deve essere data una sola volta e seguita dal silenzio dei cantori.

  • 7.     Comportamento dei cantori non professionale tra una canzone a l’altra – Finita la canzone il pubblico applaude ma anche guarda e, quindi, appare “brutto” vedere coristi che parlano, che ridono e si muovono.

  • 8.     Non improvvisare discorsi di ringraziamento – I discorsi devono essere concisi sia da parte del presentatore o del maestro, ma anche degli eventuali organizzatori.

Tutti noi coristi desideriamo che il nostro complesso canti perfettamente ma, alla fine, è anche molto importante offrire un’esecuzione ben pianificata, scorrevole e visibilmente stimolante e coinvolgente.


 

[1] Giorgio Morandi – Choraliter – maggio 2022