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MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Dicembre 2022 - Anno 24 - N.3 (90)

 

 

Perversioni musicali: Valsugana blues.

 

di Enrico Pagnin

Caro Vasco Rossi

ti propongo un brano da arrangiare con la tua band e poi eseguire come tu solo sai fare.

 Introduzione con basso alternato, fortemente distorto, lento, due quarti. Tu intanto sospiri ed emetti brevi gemiti di impazienza. Tieni così per un paio di battute.

Continua e sul secondo quarto entrano i fiati, laceranti e bitonali come clacson di pulman turistico e, una battuta dopo, entri tu con " quando saremo fora ". E giù, a tutto volume, bassi e fiati insieme tengono lungo l'accordo, mentre tu ti chiedi, parlando con te stesso, " eh già... quando....ma quando...eh già".

Tacciono i fiati e tu canti "della Valsuganaaaa", mentre un coretto femminile sui secondi quarti canta " oh yes, oh yes".

Con lo stesso schema parti per la seconda strofa " Noi andrem a trovar la mama". Però, per "la mama" adopererai le blues note, come fosse una scale di blues discendente.

Poi, mentre bassi e fiati e tastiere tengono a tutto volume un accordo, tu urli, adoperando una scala pentatonica, "per veder come la staaaa".

A questo punto, su arpeggio non distorto del basso e accordo lungo di organo, il coro femminile esegue "la mamma la sta bene, ma il papà l'è ammalato" come da tradizione. Seguito da un assolo di batteria.

Con questo stile e variando a tuo piacimento, puoi continuare fino alla fine. Naturalmente inserendo dentro fulminanti riflessioni, sospiri nostalgici, mugolii carichi di dubbio, grida di dolore e tutto ciò che è in linea con la tua sensibilità interpretativa.

Se lo fai, avrai compiuto un miracolo: in Italia, qualcuno sotto i trent'anni conosce un canto popolare.

Tuo attempato ammiratore Enrico Pagnin.