Editoriale

Se osservate la testata di Marmoléda troverete “Anno 25”.

Sì, il nostro notiziario compie venticinque anni e ne siamo orgogliosi.

Lasciamo, però, il passato e veniamo a oggi. Questo numero, come non mai, è molto ricco di articoli e notizie. Come mai quest’abbondanza? Senz’altro la ripresa dell’attività concertistica del Coro Marmolada dopo tre anni di “digiuno”, causa pandemia, ha risvegliato nei coristi vecchi e nuovi le emozioni che la voglia di cantare ha risuscitato.

Bene! Dopo la cronaca e le immagini delle due esibizioni del 17 e 18 dicembre uu.ss., ben cinque articoli di altrettanti coristi compresi i due che raccontano le emozioni dei debuttanti.

Anche Chiara, figlia di un corista, ha voluto evidenziare con un ricordo affettuoso, come lo definisce lei stessa, il primo concerto dopo tre anni e le emozioni nell’ascoltare dal vivo il coro.

E poi un ricordo di molti anni fa quando un giovane, di allora, ascoltò, per la prima volta durante una prova, il canto malinconico di Giovanni Manzato, “Nane Barcherote”, in “E mi me ne so ‘ndao”.

 Non poteva mancare l’erudito articolo di Paolo Pietrobon che racconta le ricerche che hanno portato alla conoscenza dei canti popolari riscoperti nella zona del miranese.

Il 4 gennaio 2023 ricorreva il 100° anniversario della morte di Arturo Zardini, l’autore del famoso canto friulano “Stelutis alpinis” e, quindi, il ricordo del Coro Marmolada negli articoli e nel video di Sergio Piovesan e del nipote di Zardini, Giuliano Rui. Ci saranno, nel corso di quest’anno, altri eventi, musicali e editoriali, che organizzeremo, con il supporto del Comune di Pontebba (UD), per ricordare questo musicista, ma saremo più precisi in futuro su queste pagine o su comunicazioni “ad hoc”.     

Con i concerti di cui sopra è ripresa l’usanza di dedicarli al “Progetto meninos” del quale il “Marmolada” è “testimonial” da vent’anni.

Buona lettura e buon anno ai nostri lettori, vecchi e nuovi.