MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia Gennaio 2023 - Anno 25 N. 1 (91) |
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QUELLA SERA
Un ricordo di Giovanni "Nane" Manzato
di Massimo Rosin
Allora forse avevo 21 anni. Andai alle prove senza sapere che quella sarebbe stata una serata particolare. Già salendo le scale della "storica" sede dell'ANA (si trovava vicina a Piazza S. Marco) avvertii un silenzio assoluto, rotto solo da alcune voci che non riuscii ad identificare. Ma il Coro Marmolada c'era già, tutti presenti. Il maestro Finco dava indicazioni a quelli che, seppi in seguito, erano tecnici fonici venuti per una registrazione. Poi, ad un suo gesto il Coro si dispose a semicerchio. Giovanni Manzato, in quel semicerchio, era al centro. Quasi senza che me ne accorgessi, ecco la sua voce: "E mi me ne so andao..." a cui rispose sottovoce il coro come un eco. La canzone, uscita dalla sua voce, era quella di chi ti voleva raccontare una storia antica, quella di un pescatore che, "…co ‘n batelin da s-ciopo andeva de galopo…" dentro alla laguna. Giovanni Manzato stava cantando quella che forse era una delle sue canzoni preferite, con quel tono di voce che solo lui aveva e che pareva venire chissà da dove. Non aveva mai studiato canto, ma sapeva emozionare chi lo ascoltava ed era forse per questo che tutti lo apprezzavano. Chi scrive ha ora passato da un po' la sessantina, ma di quella sera ricorda quasi tutto. Lo rivedo ancora Giovanni lì in quella penombra mentre cantava con lo sguardo abbassato .Sembrava lui quel pescatore. "…E mi me ne so andao ziogando la spineta le done bele"...
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