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MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Gennaio 2023 - Anno 25  N. 1 (91)

 

 

I cent’anni dalla morte di Arturo Zardini

di Giuliano Rui

Molti ormai conoscono il nome Artuto Zardini soprattutto attraverso l’opera sua più conosciuta: “Stelutis Alpinis”, il cui testo è stato tradotto in moltissime lingue del mondo e viene recitato prima della sua esecuzione, tranne in qualche rarissimo caso viene cantata solo in friulano. Ebbene questo canto di indubbia bellezza, come scrive Sergio Piovesan in una pubblicazione "on line" del Coro Marmolada “Stelutis Alpinis e non solo”, ha oscurato molte altre composizioni zardiniane anche molto belle e questo ha impedito forse di far conoscere meglio il poliedrico uomo e artista che compose dalla musica religiosa a quella popolare, agl’inni, alle marcie, ecc., tutto sia per banda che per coro.

Il 4 gennaio 1923 moriva nell’ospedale di Udine a soli 53 anni per malattia non diagnosticata in tempo una figura molto amata in Friuli; dalle cronache d’epoca  si leggeva che il g. 5 il corteo funebre partiva dall’ospedale (allora in centro città) e raggiungeva l’allora Comune di Paderno, distante oltre un chilometro e mezzo e che il giorno 6 a Pontebba, suo paese, la gente e molti provenienti da fuori, si snodavano dal Santuario al Cimitero di S. Rocco ( a circa 2 chilometri). Nel 1921 in un ampio servizio del Gazzettino illustrato di Venezia, caso abbastanza raro per una persona in vita,  si leggeva tra gli illustri di Pontebba: il Marsili (1727-1795 prefetto dell’orto botanico di Padova) e Arturo Zardini.

 Oggi 4 gennaio 2023 decorre il centenario della sua morte, da oltre 30 anni ho fatto ricerche di partiture, foto, ecc., dichiarati già alla sua morte, smarriti con la prima guerra mondiale, trafugati o dimenticati poi, con un po’ di impegno e di fortuna però sono riuscito a recuperare molto materiale. Sono trascorsi 27 anni perché questo piccolo tesoro composto da qualche originale completo inedito e da molte brutte copie manoscritte altrettanto inedite, potesse essere recuperato in parte significativa o in toto. Nel 2017, dopo qualche vano tentativo in Friuli ebbi la fortuna di conoscere via internet Sergio Piovesan e conseguentemente il “Marmolada”, che riuscirono a realizzare il mio sogno: far conoscere Zardini non solo per “Stelutis”, ma per tutto quello che fu. Quest’anno uscirà l’ultima e l’unica pubblicazione del Coro Marmolada, comprendente quasi il 100% delle sue opere recuperate.

4 gennaio 2023