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MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Aprile 2023 - Anno 25 - N.2 (92)

Canto liturgico e “chitarra da spiaggia”.

di Enrico Pagnin

 I chitarristi professionisti e quelli dilettanti a  livello evoluto hanno coniato il termine “chitarra da spiaggia”, per indicare un modo di suonare tipico dei principianti che, negli anni '70, radunavano degli amici in spiaggia, ma non solo,  e cantavano le canzoni più in voga.

L'espressione era connotata da un mal celato disprezzo per quello strimpellare che riempiva tutti i tempi, ignorando che in musica esistono anche le pause, e ignorava pure che, nell'eseguire un ritmo, sono fondamentali gli accenti di piano e forte.

Nel post-Concilio Vaticano, in tutte le chiese scoppiò la moda di animare la liturgia con canti d'autore, ma spesso anche adattati su canzoni di Bob Dylan, Joan Baez e persino dei Bee Gees, suonati e cantati  da giovani dilettanti in stile “chitarra da spiaggia”. La cosa piacque molto ai preti più giovani. Però è noto che l'allora cardinal Ratzinger (divenuto poi papa) si lasciò sfuggire una volta la frase:”mai più chitarre nella Chiesa!”.

Purtroppo Ratzinger non fu buon profeta, perché anche oggi questo modo di eseguire il canto liturgico non solo è rimasto, ma spesso è accompagnato da battiti di mani, colpi di taburello e altre amenità.

Se l'accompagnamento musicale è piuttosto irritante, ancor peggio è il canto: non esiste un coro, ma solo delle individualità, ognuna con le sue caratteristiche, che si sommano cantando insieme. Spesso anche cercando di emergere sugli altri. Se poi qualcuno, di solito una ragazza, ha una parte solistica, l'eccitazione è visibile.

Questa incapacità di capire cosa significa “fare coro” caratterizza purtroppo anche molti cori di adulti seri accompagnati dall'organo: sono intonati, rispettano i tempi, pronunciano bene le parole, non esagerano né coi piani né coi forti, eppure...non fanno coro.

Il coro non è una somma di individui. Il coro è una fusione di individui, è un'altra realtà.

Un mucchio di mattoni è una somma di mattoni. Ma se con essi costruisci un muro, non hai più un mucchio di mattoni. Hai un muro.

Che sia un coro polifonico di professionisti o che sia il coro SAT, la caratteristica è sempre quella: spariscono i singoli e appare il Canto Corale (con le “C” maiuscole).