di Enrico Pagnin
Il
23 febbraio 2008, presso la nostra sede, ha avuto luogo un incontro con la
prof.ssa Annachiara Scapini che ha creato presso due scuole medie del veronese
un coro multietnico.
In
tale coro il canto è associato all’uso di strumenti musicali appartenenti
allo "Strumentario Orff" , il geniale musicista tedesco molto
conosciuto per i "Carmina Burana", ma assai meno conosciuto per la sua
metodologia e didattica musicale rivolta a bambini e ragazzi. In particolare,
l'uso di strumenti musicali permette di inserire nel coro ragazzi in difficoltà
con la voce e l'intonazione, in attesa che acquisiscano un minimo di tecnica
vocale per cantare assieme agli altri. Questo perché tutti siano occupati e
nessuno si senta escluso.
In
queste classi erano presenti molti ragazzi extra-comunitari, soprattutto
marocchini e, ultimamente, ragazzi provenienti da paesi dell'Est, dall'Africa
sub-Sahariana e qualche elemento dall'America Latina.
Il
primo lavoro è stato quello di
farsi cantare da ragazzi arabi e da serbi una facile canzone-filastrocca, poi
tradotti dalla Scapini in musica e trascritti foneticamente. Parallelamente è
stato creato dai ragazzi veneti un testo in dialetto, che richiamasse, per
assonanze e ritmica, i testi stranieri. Durante l'esecuzione venivano eseguite
entrambe le parti.
Risulta
evidente il grande valore formativo di tale esperienza, che fa superare le
difficoltà di comunicazione con attività pratiche e divertenti e realizza una
vera interazione
tra ragazzi educandoli all'ascolto e alla comprensione reciproca.
Inoltre
lavorando su brani della tradizione araba e su brani della tradizione veneta, si
è intrapreso quel lavoro di ricerca delle proprie radici, oggi particolarmente
sentito.
Forte
della sua specializzazione in musico-terapia la professoressa ha anche portato
questi concerti negli ospedali, facendoli seguire poi da incontri con un gruppo
più ristretto, soprattutto con anziani malati di Alzheimer.
Questa
esperienza ha spinto alcuni ragazzi, che ormai erano passati alle superiori, a
continuare la partecipazione al coro, nonché ad essere di aiuto per l’apprendimento dei più giovani.
Questi
ragazzi sono venuti a cantare a Venezia e hanno ottenuto un grosso successo di
pubblico, affascinato tanto dalla loro bravura, quanto dalla spontaneità e
naturalezza
con cui eseguivano pezzi non sempre facili.
Dopo
aver riferito del fatto, mi si permetta una considerazione: la M.a Annachiara
Scapini è la dimostrazione vivente che se c'è entusiasmo e competenza, si
possono ottenere risultati eccezionali, sia sul piano tecnico, che su quello
educativo e culturale. E, certo, sarebbe una grande vittoria se dieci anni dopo
aver finito la scuola media, qualcuno - basterebbe qualcuno - di quei ragazzi
esprimesse fastidio per la musica della discoteca e la musica in auto, a tutto
volume. E, già che ci siamo, venisse ad ascoltare qualche coro come il nostro(
il "Marmolada").E magari – forse pretendo troppo - provasse una
punta di malinconia sentendo cantare i sentimenti e le storie di generazioni
ormai passate, ma la cui voglia di vivere, di amare , di sognare, di superare i
momenti di dolore non ha età.