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MARMOLÉDA - Periodico dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Dicembre 2020 - Anno 22 - N.4 (85)

 

 

Natale 2020 - Concerto virtuale

 

di Sergio Piovesan

Questo numero del notiziario esce durante l'Avvento, un periodo durante il quale negli anni passati il Coro Marmolada era impegnato in concerti dedicati alla Festività del Natale. Quest'anno, purtroppo,  non è possibile effettuare concerti causa la pandemia, ma non per questo vogliamo fare mancare ai nostri lettori le armonie dei canti ispirati al Natale. E allora vi proponiamo un concerto virtuale che vi permetterà di ascoltare le nostre voci registrate durante i concerti degli anni precedenti con la speranza di ritrovarci nel prossimo Natale del 2021.

Abitualmente i nostri concerti erano dedicati ai bambini delle favelas brasiliane ai quali, tramite l'Associazione "Amici della Colonia Venezia di Peruibe", che opera in stretto contatto con l'organizzazione creata dal veneziano Padre Giorgio Callegari, viene assicurata in primo luogo l'istruzione ma anche la possibilità di imparare un lavoro o di inserirsi in un'attività artistica e un pasto giornaliero e il tutto è l'occasione di togliere questi bambini e adolescenti dalla strada.

In queste occasioni musicali raccoglievamo fra i presenti ai concerti delle libere offerte che devolvevamo subito all'associazione di cui sopra per gli scopi descritti. Se qualcuno desiderasse anche quest'anno effettuare un'offerta per aiutare questi bambini che, vista anche l'attuale situazione politica e pandemica del Brasile, hanno ancora più bisogno degli anni passati, potrà effettuare un versamento, non a noi,  ma direttamente all'associazione "Amici della Colonia Venezia di Peruibe" con queste modalità:

  • versamento sul conto corrente postale no 12679452

  • bonifico bancario, Codice IBAN: IT80P0100502000000000031142

  • causale: "Offerta da Concerto Virtuale del Coro Marmolada" .

GRAZIE!

E ora iniziamo il

CONCERTO VIRTUALE DI NATALE 2020

del

CORO MARMOLADA

Il Natale è preceduto dall'Annunciazione e questa viene appunto annunciata dall'Arcangelo Gabriele a Maria.

Iniziamo con  AVE MARIA di Bepi De Marzi

 

Uno dei primi canti che raccontano il Natale è il prossimo, in lingua latina e musicalmente derivante dal canto gregoriano.

E'un responsorio, e questa caratteristica viene mantenuta perché, come sentirete, ad una voce rispondono le altre voci, ed  è molto antico; si dice risalga attorno all'anno 1000.

PUER NATUS

 

In molte opere d'arte si trovano quali coprotagonisti i pastori che vengono svegliati improvvisamente da una forte luce  e, dagli angeli, vengono invitati ad accorrere alla grotta per adorare il Bambino.

Può sembrare una notte magica tanto che questo canto inizia con l'attribuire alla notte due appellativi: "felice" e "chiara".  È quindi una notte speciale e l'invito ad abbandonare il gregge è sempre più pressante anche perché ci sarà sempre chi, dall'alto, vigilerà sugli agnelli abbandonati.

O FELICE  O  CHIARA NOTTE

 

"Adeste fideles" è un canto natalizio in lingua latina, molto famoso, di cui, però,non esistono prove sufficienti per attribuirne la paternità. L'unica certezza è il nome del copista, cioè di colui che trascrisse materialmente il testo e la melodia: sir John Francis Wade, che lo avrebbe trascritto da un tema popolare irlandese a metà del '700 per l'uso di un coro di cattolici inglesi rifugiati presso una cittadina francese.

ADESTE FIDELES

 

Nella tradizione popolare del Veneto, ma non solo, si trova il racconto di questa nascita, un racconto che veniva portato di casa in casa, quasi in processione preceduta da una grande stella illuminata.

LA CIARA STELA

 

Il prossimo canto, che ci arriva dal Trentino, si collega alla tradizione popolare della Natività; una prima parte è narrativa: "Oggi è nato in una stalla...." così inizia. La seconda parte, invece, possiamo definirla glorificante ed infatti sentiremo un "Viva viva il nato Re" ed anche "Viva viva il Re Messia".

OGGI È NATO IN UNA STALLA

 

La tradizione del presepio, prevalentemente italiana, risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività descritta brevemente, da un cronista dell'epoca, così: "Si dispone la greppia, si porta il fieno, sono menati il bue e l'asino. Si onora ivi la semplicità, si esalta la povertà, si loda l'umiltà e Greccio si trasforma quasi in una nuova Betlemme". 

E da allora fra i protagonisti del presepio e di tutta la storia troviamo i pastori, i più poveri ed i più umili,  che,  per primi, accorsero ad adorare il Bambino.

LIETI PASTORI

 

Dalle Marche ci arriva il prossimo canto ed anche questo racconta, molto semplicemente, la storia del Bambino che nasce nella semplicità e nell'umiltà, ".... tra la paglia e tra lu fiè ... " dice il testo.

Ma, nello stesso tempo, è anche una ninnananna che, nell'ultima strofa recita:

"Dormi dormi Bambiné, brutto Erode qui non c'è;

ce sta solo la tua mamma, che te canta la ninnananna".

NATU NATU NAZZARÈ

 

Il Natale è anche una festa per i bambini e molti canti natalizi sono anche delle ninnenanne che servivano soprattutto a tranquillizzare e ad addormentare i più piccoli con testi e musiche molto semplici.

Il prossimo -tradizionale della campagna toscana- è uno di questi.

ALLA GROTTA

 

Un canto popolare, sempre ispirato al Natale, che ritroviamo un po’ in tutta Italia e che deriva da un canto d’autore del ‘700 che s’intitola “Fermarono i cieli” di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.

Ci viene presentato un quadretto familiare, nel nostro caso si tratta della Sacra Famiglia, un quadretto che, però, poteva essere molto comune, nel passato, fra la gente più povera. “Maria lavava, Giuseppe stendeva” … così inizia e continua con “… il Bimbo piangeva dal freddo che aveva”.

Volevamo, però, sottolineare dal punto di vista musicale, anche se la melodia è molto semplice, la particolare armonizzazione che eseguiremo. L’autore di questa armonizzazione, oltre ad essere il direttore, da moltissimi anni, di un famoso coro genovese, il “Monte Cauriol”, è anche un valente pianista jazz. E questa sua armonizzazione che, soprattutto nelle voci di accompagnamento dei bassi e dei baritoni, fa largo uso dei semitoni crea, in certi momenti, delle dissonanze caratteristiche appunto di questo genere musicale.

E’ anche di esecuzione abbastanza difficile e forse può apparire troppo nuovo e diverso all’ascolto, anche in considerazione degli altri canti che avete finora ascoltato.

A noi comunque è piaciuta e per questo vi proponiamo

MARIA LAVAVA
 

Questo canto nasce in Francia a metà dell'800; l'autore del testo era un commerciante di vini mentre l'autore della musica era un musicista famoso -Adolph Adam- autore di opere e balletti fra cui il conosciuto "Giselle".

Nasce con il titolo di "Noel crethien" poi, nel corso degli anni, passando nel mondo anglosassone divenne famosissimo come "O holy night". Anche oggi viene eseguito in moltissime versioni.

La nostra è una versione con la traduzione dal testo inglese che non segue la traccia dell'originale.

Ascoltate

O SANTA NOTTE  

 

“Piccola canta di Natale”, una poesia dal testo molto semplice e rasserenante con una musica, soprattutto nel ritornello, che invita alla pace, alla bontà ed anche all'allegria, a quella sana allegria che è naturale nel cuore dei buoni.

PICCOLA CANTA DI NATALE

 

L’Epifania, come sappiamo, è la manifestazione di Gesù al mondo intero, mondo rappresentato nei Vangeli da tre personaggi, tre sapienti, che provenivano da paesi diversi a testimonianza dell’universalità del messaggio di Cristo.

Ed il viaggio di questi Re Magi, come verranno poi chiamati dalla tradizione, è argomento di molte storie e canti popolari.

Quello che vi presentiamo è di origine siciliana e di questa origine è rimasta qualcosa nella parte musicale, soprattutto all’inizio e nell’intermezzo fra le due strofe dove l’armonizzazione ci fa sentire, oltre al suono delle zampogne, anche quello di uno strumento caratteristico della Sicilia, lo scacciapensieri.

Nell’interpretazione del Coro Marmolada … 

I TRE RE DE L'ORIENTE

 

Natale 1942, Russia. Gli alpini, come altre unità del nostro esercito, si trovano a ricordare il Natale in guerra, nel gelo della campagna russa, un Natale che, per molti, sarà l'ultimo, un Natale che precede la disastrosa ritirata.

È  un canto d'autore ispirato dai racconti dei superstiti.

L'ULTIMA NOTTE

 

Nella colonna sonora del film, "La taverna della felicità", c'era un canto che poi divenne famosissimo, interpretato da Bing Crosby, un canto dedicato al Natale che, si dice, sia il canto di questo genere più eseguito al mondo, "White Christmas", un canto soprattutto di speranza.

Con gli ultimi versi "Spera anche tu! É Natale, non soffrire più" il Coro Marmolada vi  augura BUON NATALE.

BIANCO NATALE