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Marmoléda

MARMOLÉDA - Notiziario dell'Associazione Culturale Coro Marmolada di Venezia

Aprile 2015 - Anno 17 -n.1 (63)

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È ancora possibile la ricerca dei canti popolari?

 

di Sergio Piovesan

 

"Campi di attività sono la ricerca negli archivi e negli ambienti musicali, la raccolta di brani di coro o per “solo” inediti, poco diffusi o elaborati, la stesura e codificazione di canti popolari di cui non esiste partitura, l’elaborazione di pezzi di cui si conosce o si è trovata solo la melodia o parte di essa, ... ".

Così recita la prima parte dell'articolo 6 dello Statuto dell'Associazione Culturale Coro Marmolada, individuando fra gli "scopi" (questo è il titolo di un gruppo di articoli) proprio la ricerca di brani inediti e poco diffusi e la stesura   delle relative partiture. Un lavoro molto specialistico a cui, negli anni e secoli scorsi, si sono dedicati soprattutto appassionati con lo scopo di trasmettere alle generazioni future un patrimonio di conoscenze, non solo musicali, ma anche di vita, di storia e di socialità, che caratterizzavano coloro che ci hanno preceduto.

Il Coro Marmolada ed i suoi componenti, se si eccettua l'armonizzazione di "E mi me ne so 'ndao", su questo campo non si erano mai cimentati per i più diversi motivi.

Ora un assieme di coincidenze, anche fortunate, ha fatto sì che si potesse realizzare una ricerca su un particolare tipo di canto popolare con caratteristiche prettamente veneziane, le villotte -o vilote- veneziane.

Dal punto di vista poetico la villotta, in genere, si esaurisce nel giro di quattro versi di otto sillabe e talvolta anche di cinque, sette, dieci o addirittura undici sillabe, ma non sono rari i casi di contrasti o catene, in cui due gruppi di cantori alternano le strofe, cercando di mantenere vivo il canto il più a lungo possibile, perfino inventando le parole sul momento. Accadeva così, in passato, che quartine diverse fossero abbinate alla stessa melodia e che una stessa quartina venisse cantata con musica e ritmo diversi. Villotte sono quelle friulane, ma anche veneziane e mantovane.

Le villotte sono, quindi, la più semplice forma di canto popolare e sono espressioni di una quotidianità -proposta spesso in chiave umoristica o satirica- ed hanno oggi, sebbene non datate, il valore di documenti d'epoca.

Vale la pena, quindi, rispolverarle e trasmetterle, anche nella loro parte musicale, perché non si perdano nella "notte dei tempi". Lo stesso dicasi per altre canzoni popolari che oggi si sentono cantare rarissimamente.

Un fortuito incontro fra un corista presente ad una conferenza ed una signora, che in quel contesto presentava alcune vilote, ha innescato una serie di fatti e di azioni (registrazione del sonoro, trascrizione dei testi, ricerche su documentazione bibliografica dell'800 e trascrizione delle linee melodiche) che hanno condotto alla redazione di una pubblicazione che la nostra Associazione intende editare portando alle stampe il lavoro di più persone legate tutte, eccetto colei che ha messo la voce, al Coro Marmolada, vuoi perché componenti attuali del complesso corale, ma anche ex coristi e famigliari di coristi.

Si tratta di 36 vilote ed altri canti veneziani -con testi e trascrizione delle linee melodiche- che verranno raccolti in un libro di prossima pubblicazione che uscirà il più presto possibile. Quando ciò avverrà saranno nostri cura e piacere informarvi anche delle date e dei luoghi in cui il libro verrà presentato.